
Molti campioni spingono per giocare nel campionato italiano
Se non è una rivoluzione poco ci manca, quella che sta avendo per protagonista il calcio nostrano. Non solo per quanto riguarda la ritrovata attrattività di un campionato tornato finalmente a interessare tifosi e appassionati grazie al duello fra Milan e Inter, ma anche per il fatto che molti campioni oggi vogliono la Serie A. E il calciomercato a tinte verdi, bianche e rosse ringrazia.
Vlahović è stato l’apripista
Il possibile arrivo di Di Maria alla Juventus, il probabile ritorno di Lukaku all’Inter e l’acquisto di Matić da parte della Roma sono bei segnali per il calciomercato di Serie A, tornato finalmente a fare la parte del leone dopo anni di anonimato. A dire la verità, qualche nota positiva in tal senso si era già vista con l’ingaggio di Vlahović a gennaio, campionissimo che come tutti sanno ha scelto la maglia bianconera dopo aver giurato fedeltà (almeno fino alla fine della stagione) a quella viola, ma nessuno avrebbe mai immaginato che solo 6 mesi dopo ci sarebbero stati altri nomi importanti accostati alle squadre italiane. Insomma, il calcio nostrano sembrerebbe essere tornato alla ribalta anche a livello di ingaggio di campioni, confermando il suo grande successo come tematica principale per conversazioni tra amici, e non solo, che ha sempre avuto una notevole ripercussione linguistica in altri ambiti extra-calcistici. Persino alcune espressioni proprie del pallone vengono oggi usate per dialogare in totale libertà, come “dare il fischio d'inizio" o anche "autogol". Dettagli non da poco questi, che insieme al ritorno dei campioni nel Bel paese non può che far ben sperare per il futuro.
Renato Sanches e non solo
Accostato all’Italia, e in particolare al Milan, c’è un giocatore eclettico come Renato Sanches, uno che sa come fare la differenza grazie alle enormi doti tecniche in possesso. Oltre a lui, ci sarebbe addirittura Cristiano Ronaldo, che non ha certo bisogno di presentazioni, che Mourinho vorrebbe alla Roma. In questo caso le probabilità che il più forte calciatore al mondo vesta giallorosso sono prossime allo 0, se non altro per l’ingaggio monstre che percepisce. Tuttavia il solo parlarne non può che fare bene al nostro campionato. Uno che arriverà quasi sicuramente, destinazione Torino, è Pogba, che non vede l’ora di mettersi a disposizione del club che ha sempre amato e che lo ha lanciato. Ancora qualche giorno e la Juventus potrà darne l’ufficialità. In casa Fiorentina per qualche tempo si è parlato di un talento non più giovanissimo come Luis Suárez, il pistolero sudamericano più forte in circolazione, che da quanto si apprende non avrebbe per nulla disdegnato la maglia viola, solo preferirebbe giocare con quella del River Plate. E a quanto pare il suo arrivo in Argentina appare già cosa fatta. Il calciomercato di Serie A sta scomodando anche altri nomi e cognomi, come quello di Mathías Olivera, nuovo acquisto del Napoli, a detta del dirigente sportivo Alessandro Moggi “un grande colpo di mercato: ragazzo forte, davvero un ottimo elemento". Si vedrà. Quel che è sicuro è che nelle prossime settimane gli Azzurri rischiano di perdere il loro campionissimo, ovvero il nigeriano Osimhen sempre più vicino all’Arsenal. Se così fosse sarebbe davvero una grossa perdita per i partenopei, considerando che senza il suo apporto in termini di goal e di giocate decisive non avrebbero conquistato un pass per la Champions League, ma anche per tutto il calcio italiano.
Il Decreto Crescita è servito (almeno per quanto riguarda il “caso Lukaku”
Se alcuni tra i più forti giocatori in circolazione guardano con interesse alla Serie A è grazie al Decreto Crescita. Come noto, quest’ultimo è un decreto legge che permette di rilanciare crescita economica e investimenti in Italia, in questo caso in ambito calcistico. Grazie agli sgravi fiscali che pone in essere, un fenomeno come Lukaku molto probabilmente tornerà a vestire la maglia dell’Inter, formando un nuovo tridente delle meraviglie. Senza il Decreto Crescita (e forse senza la benevolenza del Chelsea) difficilmente ci sarebbe stata questa straordinaria possibilità.