
Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto l’ex calciatore Dario Hubner.
Brescia con 7 punti in 3 gare e una gara in casa col Cosenza da vincere…
“Partita fondamentale. Vedo Perugia, Cittadella e SPAL che sono lì alla portata. Col Cosenza, se vorrà sperare nei Play-Out, c’è da vincere e basta”.
Cosa ha portato a questa resurrezione?
“Dopo l’ennesimo cambio d’allenatore è servito del tempo per rimettersi a posto. Forse il cambio di modulo, perché confrontando questo cammino con quello stagione”.
Le espulsioni nel finale di Reggio Calabria sono un segnale di “vitalità mentale” da parte delle Rondinelle?
“Me lo auguro. Ricordo benissimo un’intervista che feci a fine settembre, col Brescia secondo in classifica e con cinque vittorie su sette. La Serie B è lunga e durissima. Lo possiamo vedere pure dal Sudtirol, che era partito malissimo ed ora è lì a giocarsi i Play-Off. C’è di positivo il gran livellamento del campionato, dato che tra il Frosinone e l’ultima ci sono pochi punti di distacco, se la vediamo alla larga”.
Si aspettava la retrocessione del Piacenza?
“Non mi aspettavo la retrocessione del Piacenza. Credo che quando una squadra retrocede non fallisce la stagione nell’ultima giornata. Il Piacenza, un po’ come il Brescia in B, ha commesso tanti errori nel percorso. Il Piacenza non ha cambiato mai marcia ed ha vissuto le conseguenze di tante scelte sbagliate”.
Nella massima serie e nella Serie B quali sono gli attaccanti che le sono piaciuti di più?
“A me piaceva moltissimo Moreo, che a gennaio Cellino ha dato al Pisa. Se Moreo fosse rimasto, forse la storia sarebbe stata diversa”.
L’allenatore di Serie B che consiglierebbe a un club di Serie A?
“Bisoli. Ti dà la carica tutta la settimana e ti prepara alla grande per la partita. Forse non per un top team della Serie A, ma per una squadra di media classifica sì, lo vedo bene”.
Seconde squadre?
“Sarei favorevole. Metterei una piccola regola: all’80% devono esserci giocatori italiani. Siamo in grande difficoltà sotto quel punto di vista”.
Reggiana in Serie B: si aspettava un Aimo Diana così bravo in panchina?
“Diana è sempre stato un giocatore che ha fatto bene. Aimo è un allenatore molto capace, sta migliorando di stagione in stagione. È importante sempre trovare i giocatori giusti e il modello societario adeguato. I risultati lo hanno aiutato, ma lui ha saputo cavalcare l’onda”.