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L'ex centrocampista tra le altre di Lazio, Inter e Juventus Hernanes ha parlato a TMW Radio, durante Maracanà, dei temi di maggior attualità.

Che Juventus ha ritrovato?
"Ho trovato bene Allegri, la squadra è in ripresa, i nuovi arrivi si sono subito ambientati. E' una Juve che è pronta a ripartire e lottare per la parte alta della classifica".

Alla Juve si dice manchi un centrocampista. Di che tipo?
"In realtà non manca, perché c'è Arthur, Rabiot, Zakaria. Arthur per il gioco che fa la Juve forse non ha le caratteristiche giuste, però come potenzialità è molto importante. I giocatori per me ci sono, è il momento di squadra che non fa esprimere al meglio i calciatori".

Quale la squadra è rimasto più affezionato?
"Ho fatto come risultati individuali di più con la Lazio. 40 gol sono tanti. A Milano si ricordano di me ma mi ricollegano ancora alla Lazio. Ha amici dentro e fuori dal campo e mi fa veramente piacere".

Tornando indietro, rifarebbe la scelta di lasciare la Lazio?
"Sì, perché avevo il sogno di giocare la Champions. In quel momento lì era la strada che pensavo mi avrebbe portato a realizzare quel sogno. Non riuscimmo a farlo con la Lazio e quando arrivò quell'opportunità la colsi al volo".

Gli innesti di Zakaria e Vlahovic quanto hanno migliorato la Juve e quale obiettivo hanno i bianconeri?
"L'obiettivo reale è quello di arrivare in Champions. Le tre che sono davanti, se avranno un calo pazzesco, possono farla rientrare per la corsa Scudetto ma non credo che sarà così. Allegri? E' molto pratico, predica un calcio semplice e lo trovo sempre rilassato".

Allegri vede il calcio in maniera così semplice? Lascia esprimersi di più al giocatore rispetto ad altri tecnici?
"Nel calcio si può vincere in tante maniere, io dico che il calcio accetta tutto e lo puoi giocare in ogni maniera. A me piace come fa Allegri, che dice che ci sono quelli che segnano, che fanno assist e quelli che corrono. Sa bene cosa può fare ognuno nella sua squadra, li mette insieme, dà alcune dritte ma poi lascia ai giocatori decidere cosa fare. C'è più libertà".

Felipe Anderson è questo o può maturare ancora?
"Quello che lui ha fatto nel suo primo passaggio nella Lazio è stato pazzesco. Aveva dei colpi da campione, mi ricordo due gol a San Siro pazzeschi. Cosa gli manca? E' più un fattore mentale. Ci sentiamo troppo soddisfatti appena facciamo qualcosa di buono. Deve essere più grintoso".