
6° Giornata di Serie A, i Top e Flop di Inter-Torino.
di Alessandro Sticozzi
La decantata reazione interista post “Milan & Bayern” non arriva all’interno dei primi 45’ di San Siro. Un centrocampo monopasso, esterni più propensi a difendere che ad attaccare e una coppia di attaccanti che non dialoga generano una prima frazione piatta, dove il pressing (manco tanto esasperato, ndr) del Torino spegne le invettive di quelli di Inzaghi ben prima che esse realmente nascano.
Nel secondo tempo il Torino parte meglio e chiama più volte Handanovic alla (gran) parata. Dopo la mezz’ora, con i cambi di Inzaghi che arrivano più per richiesta dell’attonito pubblico di San Siro che per reali scelte tecniche, l’Inter produce qualcosina trovando il punto vittoria per una prodezza di Brozovic su assist di Barella: amici ritrovati?
Il Toro è tutto ampiamente sopra la sufficienza, col rimpianto riferito alla poca cattiveria in fase conclusiva.
TOP
Samir Handanovic salva per lunghi tratti l’Inter con parate che dimostrano come il capitano sloveno sia ancora in grado di tuffarsi tra i pali. I tre punti sono più suoi che di Brozovic, molto probabilmente.
Il Torino crea molto più dei nerazzurri, con Vlasic nel primo tempo e con tanti altri bravi interpreti nella ripresa: lui non trema e dimostra prontezza e riflessi.
Sollecitato dalla concorrenza di Onana? Possibile, ma probabilmente non è l’unica spiegazione. Non ha colpe dell’essere - numeri alla mano - il giocatore dei nerazzurri che tocca più palloni in impostazione.
Menzione sopra la sufficienza per Lautaro, che accortosi dell’inconsistenza offensiva della propria prova, si applica nei secondi 45’ più nelle fasi di cucitura e copertura che in zona gol.
FLOP
Simone Inzaghi va incluso tra i flop. Se la squadra approccia molle, statica e senza idee, sia nei singoli che nel collettivo, le responsabilità sono dell’allenatore.
I cambi arrivano in maniera tardiva e confusa, spingendo i giocatori ad improvvisare azioni d’attacco più improntate sulla foga che sul costrutto calcistico.
Correa, nei peggiori assieme a chi l’ha voluto a tutti i costi, pare l’esempio pratico dei concetti sopra espressi. Poche idee, confuse e male espresse.