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Garzya: "Roma inferiore solo a Juve e Inter. Fonseca? Mi ricorda Mazzone"
14 gen 2021 19:30Calcio
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'allenatore Luigi Garzya ha parlato a TMW Radio, intervenendo nella trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista parte dalla Roma: "D'altronde la Roma è costruita per arrivare almeno in Champions, e stanno rispettando le aspettative. Sono una sorpresa solo fino a un certo punto: magari l'organico è inferiore rispetto a Juve o Inter, ma con le altre se la gioca. Se è terza è perché l'ha meritato: la reputo tra le due-tre squadre che giocano meglio".

Che impatto ha avuto Chiesa nella Juventus? "Sono contento che finalmente si punti sui giovani, e lo fanno solo perché sono bravi. Sono dell'idea che ci sono cicli e generazioni: negli ultimi anni sono usciti tantissimi giocatori che oltre alla fortuna, hanno avuto la bravura di poter giocare in Serie A. Su Chiesa dico che intanto ho avuto la fortuna di giocare col padre a Cremona e vi dico che era un fenomeno, mentre Federico sta dimostrando di essere da Juve: una società così navigata non spende tanti milioni per una promessa. Giovane sì, ma l'esperienza non gli manca e nel suo ruolo è tra i più bravi".

Che allenatore rivede in Fonseca? "Mazzone. Paradossalmente, sembrava uno dei catenacciari e invece è stato tra chi ha cambiato il calcio, visto che ha saputo adattarsi ai tempi che cambiavano".

Uno come Dimarco all'Inter stonerebbe? "Secondo me hanno fatto bene, lì a Verona può trovare molto più spazio. Lo conosco bene e ha grandi qualità, ma è uno che se si ferma fa fatica: deve giocare di continuo, e più lo fa più migliora. Al di là dei gol che stiamo vedendo, con quel sinistro può fare davvero qualsiasi cosa. Nell'Inter però oggi giocherebbe poco, e a quell'età non ti puoi permettere il lusso di stare fermo".

Barella come lo vede? "Conoscendo Nicolò, è uno di quelli che potrà continuare a migliorarsi anche a 30 anni. Come lo vediamo in partita è anche in allenamento, e con Conte può tirare davvero fuori il meglio".

Sarebbe stato lecito aspettarsi di più da Orsolini? "Per me è bravo, deve ancora migliorare e può farlo. A fare la differenza è la continuità, e avendo uno come Sinisa può imparare davvero tanto a livello caratteriale. Tecnicamente, invece, non si discute, ma spesso la pecca di questi giovani sta proprio nel carattere".

Lei è stato a Crotone. "Quella è una squadra in cui puoi crescere, ti danno la possibilità e basta pensare ai giovani Bernardeschi e Florenzi che sono passati da lì. Non essendo una squadra che deve vincere, seguono una politica di questo tipo".

Anche Ursino tra i segreti? "Un ds che lavora nell'ombra, è lì ormai da tantissimi anni e questo perché la famiglia Vrenna lo vuole. Ursino fa il direttore sportivo come si deve, scoprendo giovani bravi anche con meno soldi".

La scelta estiva di Liverani di lasciare Lecce oggi come guardarla? "Vale per gli allenatori come per i calciatori, chi è in Serie B vuole a tutti i costi la Serie A. Secondo me tra l'altro aveva comunque già fatto il suo tempo, con due promozioni e una retrocessione in tre anni. Se poi ti viene a bussare una società sana come il Parma, con un'ottima squadra, chiunque avrebbe fatto lo stesso".

Il Bari dovrà vedersela con la Ternana. "Impressionante. Il Bari, se non ci fosse stata la Ternana, era da solo in cima: gli umbri hanno un'ottima rosa, costruita per vincere il campionato. Poi parliamoci chiaro, con la Turris sbagli il rigore, tre pali ed il portiere è il migliore in campo".

Come lo trattava il giovane Cassano? "Antonio è un bravo ragazzo, all'inizio era timido, poi quando è diventato Cassano è stato difficile tenerlo. Avrebbe potuto fare di più, aveva dei mezzi impressionanti e secondo me si è accontentato. Avesse avuto più fame, ce l'avrebbe fatta. Questa è la differenza con Ronaldo, che è il top del top e vuole sempre giocare, senza saltare partite né allenamenti".

Come si fa ad essere stimati sia a Bari che a Lecce? "Beh, oddio, ho preso una serie di "vaffanculo" mica da ridere. Striscioni anche... Però chi mi ha accettato di più, stranamente, sono stati i baresi mentre a Lecce non me l'hanno perdonata".

Forse neanche a Conte... "Ad Antonio però è stato che i tifosi se la sono presa perché, quando rientrava da un infortunio, aveva segnato ed esultato contro il Lecce. Ma vagliela a spiegare ai tifosi...".

Di Enninaya che ricorda? "Avrebbe potuto giocare in Serie B ad occhi chiusi, aveva dei colpi impressionanti. Oltre ai 400 metri che faceva quasi da record... Si è perso, non si trovano tracce nemmeno su internet!".

Pessina come lo valuta? "Forte. Ha qualità e quantità, ed è un ragazzo che potrebbe fare bene talmente il portiere da quanto è professionista e professionale. E poi corre, corre, non so che polmoni abbia. Uno di quei giovani che migliora anno dopo anno, e so che è perché lo vuole lui, perché è un martello".

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Luigi Garzya ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio