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Galli (pres. Assoagenti): "Parliamo solo con Gravina, i club seguano il Bayern"
03 feb 2022 19:45Calcio
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L'agente Giuseppe Galli, presidente dell'associazione di categoria in Italia, ha parlato a TMW Radio, durante Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: “È stato un mercato che non mi aspettavo, un gran mercato come non succedeva da anni”. Si aspettava Vlahovic alla Juventus? “Non credevo potesse andare via a gennaio. Alla fine però ha fatto un’ottima operazione pure la Fiorentina”. Come ne escono a Firenze? “Sostituire il capocannoniere non è facile ma trovo l’operazione fantastica. A giugno penseranno cosa fare, Cabral intanto è un giocatore interessante. Hanno un’arma in più, Italiano”.

Un altro colpo funzionale tra le big? “Non credo ci siano paragoni possibili, la Juve si è assicurata un centravanti per 10 anni. Mi aspettavo di più dal Milan che però porta avanti la sua linea, quindi applaudo i dirigenti”. Kessié come con Donnarumma? “Giustissimo. Chi decide sono le società, non i calciatori. Il chiasso sulle scadenze invece è solamente in Italia, dove però si prendono tanti stranieri a zero”.

Come risolvere? “Noi agenti italiani vorremmo per primi vederci con le istituzioni per una tavola rotonda. Da anni. Almeno con Gravina qualcosa stiamo facendo… Se si vuole, qualcosa di buono può venire fuori: anche secondo noi dovrebbero esserci paletti e situazioni da limare. Non accetto però la caccia alle streghe: quando si parla di scorrettezze, non si trovano agenti italiani. C’è una grande società come il Bayern, dove un importantissimo agente è entrato una volta e poi mai più. Questo deve essere fatto, evitare gli agenti scorretti”. Le commissioni sono un problema? "Non faccio nomi, ma dovevo portare un calciatore in una società che però mi ha detto che con gli intermediari non parla. Alla fine però qualcuno devono prendere... Vedo giocatori che guadagnano 8 milioni l'anno e sono in panchina. La colpa è dell'agente? Gli agenti sono i primi a volere che il calcio rimanga nel binario giusto. In più dico che spesso non siamo tutelati sulle commissioni: se si mettesse che i club non si iscrivono se non le pagano, allora vedrete che ci penseranno su". Ingiusto paragonare tutti i livelli dei procuratori? "La FIFA dice che siamo il male, quando loro per primo hanno messo la regola che non serviva più un esame per fare questo mestiere. Se poi si va a dialogare, non dico che finisce dieci a zero ma almeno otto a due... Non siamo il male del calcio". A livello internazionale come sono i rapporti? "In casa degli altri non voglio entrare, ma noi agenti dobbiamo collaborare con chi vuole e stare uniti. Vogliamo che questo calcio sia sostenibile, oggi le società sono tutte fallimentare eppure vedo che si spendono milioni di euro per giocatori e loro ingaggi. E questo non lo decide un agente. Se una società non dà più di un tot ma ne arriva un'altra a offrire di più, la colpa di chi è? Anche le società devono mettere un regolamento interno tra loro. Per dire, se un club ti offre un certo ingaggio puoi decidere che al massimo si arriva a proporre quella cifra. Oppure concordare: siamo in un momento di crisi? Allora a un campione non si dà più di certi soldi. Se non si fa nulla per diminuire i costi, la colpa è degli agenti? Se ci sono colpe, ce le prendiamo, ma se il discorso va su quattro agenti, che sono più che altro aziende, allora è meglio fare nomi e cognomi". Come lavorate oggi? "Ormai è diventato difficilissimo. Faccio un altro appunto: vi sembra logico che due società italiane si debbano affidare a due intermediari stranieri per chiudere un'operazione tra loro? Non vogliono parlare con noi perché sappiamo fare calcio. Voglio fare un esempio: alla Fiorentina c'è Riccardo Sottil, che non è un mio calciatore, e per me qualitativamente è l'esterno più forte che ha la squadra. Quando ci sono calciatori, devi svilupparli. Questo è il mio pensiero".

TMW Radio Regia
Giuseppe Galli intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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