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Fortunato: "L'Atalanta può giocarsi lo Scudetto se Juve e Inter continuano così"
16 ott 2020 19:05Calcio

L'ex calciatore ed allenatore Daniele Fortunato è intervenuto in diretta ai microfoni di Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dalla partita tra Napoli e Atalanta: "Negli ultimi anni tra le due è arrivata davanti l'Atalanta e, sotto ogni punto di vista, è una grande partita: il Napoli non ha preso neanche un gol in questo inizio, segnandone otto, mentre l'Atalanta segna ancora tantissimo e prende anche qualche gol... Hanno una media di quattro gol a partita, e non posso pensare che domani finisca senza reti. Non so chi vincerà ma credo avremo un incontro divertente".

Torna Ilicic. Ma era davvero mancato? "In un impianto di gioco del genere si va oltre ai calciatori... Per me il giocatore davvero determinante è il Papu Gomez. Per carità, non voglio sminuire Ilicic ma indipendentemente da chi gioca, in quell'impianto si dà sempre il 100%. Sicuramente meglio avercelo che no".

Senza Gasperini l'Atalanta non sarebbe lei. "Giocano a duelli, se vinci quelli vinci la partita. Da questo punto di vista l'Atalanta è fantastica: ormai chiamarla sorpresa è sminuirla, è una realtà importante e se oggi vuoi vincere lo Scudetto devi confrontarti anche con loro. Il merito va all'impronta data da Gasperini a questa squadra".

Possono vincere davvero lo Scudetto? "La Juventus lo scorso anno ha vinto con un campionato da 6,5. Non di più. L'Inter le è arrivata vicina, e pure l'Atalanta. Per arrivare a vincere lo Scudetto deve succedere qualcosa di negativo anche all'altra. Non vedo però Napoli, Milan, Lazio e Roma superiori all'Atalanta. Dipenderà soprattutto da Inter e Juve: se fanno come l'anno scorso, non è così fuori dal mondo per l'Atalanta avere delle piccole ambizioni Scudetto. Vedendo la Juventus dell'anno scorso e di queste prime partite, è poco più che sufficiente. L'Inter è migliorata ma ha comunque preso sei gol, che potevano essere otto-nove... Manca un po' di completezza, e l'Atalanta potrebbe approfittarne".

Come giudica l'operazione Chiesa alla Juventus? "Credo che non l'avrei fatta al posto loro. Non perché non sia un buon giocatore, ma più che altro perché la Juventus non può puntare solo allo Scudetto ma deve vincere in Europa. L'Italia, per esempio, ha un buon impianto di gioco però i vari Chiesa, Belotti e Immobile li vedo come giocatori adatti al contesto nazionale, non profili internazionali. Calciatori che all'estero non danno quanto in Italia. Chiesa è tra i migliori giocatori italiani ma non lo vedo importante in Champions. Lo stesso Immobile, Scarpa d'Oro, all'estero sembra un altro. Chiesa dovrà dimostrare in Champions League, e penso sarà più difficile esprimere il suo valore. Quelli come Ronaldo fanno gol dappertutto: quelli sono i grandi campioni. Questi altri no, anche lo stesso Belotti non mi dà l'impressione di essere così decisivo".

Tanti giocatori over-30 in Serie A. Una sorta di cimitero degli elefanti? "Però vai a vedere le giocate che fanno i vari Ibra e Ribery, e sono spettacolari. Ma anche lo stesso Papu Gomez... Questi sono i giocatori che ti permettono certe cose".

Manca quindi il campione italiano? "In Nazionale vedo tutti ottimi giocatori, ma non trovo grandi. Assomigliano ai vecchi grandi dell'Italia, ma non sono loro. Rispetto a prima però in generale ci sono meno squadroni, e per questo siamo anche più competitivi".

Cosa sta mancando in questo momento al Torino? "Conosco Giampaolo, ho fatto il corso con lui e Sarri. Non è un cuore Toro, caratterialmente: è un esteta. Ci sono certi allenatori concreti, un po' com'era Mondonico: sapevamo i nostri limiti e che certe partite non dovevamo giocarle a livello tecnico, ma soprattutto dinamico e caratteriale, col cosiddetto cuore Toro. Giampaolo invece cerca bel gioco e risultati, andando a togliere certe caratteristiche al Torino. Ha quindi bisogno di tempo, certe dinamiche non sono semplici da raggiungere. Indipendentemente da Giampaolo, però, l'ambiente Toro sa che le cose non vanno bene. E dico inoltre che in questa situazione è meglio che non ci siano gli spettatori".

Forse Giampaolo è troppo introverso? "Ha bisogno che tutti siano dalla sua parte e che portino avanti il lavoro. Altrimenti gli viene l'ansia e non è più quel Giampaolo che insegna calcio. Non voglio sminuirlo, ma è un allenatore più da squadre più tranquille, con meno pressione".

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Daniele Fortunato ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio