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Follia Ibanez, freddezza Felipe Anderson: la Lazio vince il derby e aggancia l'Atalanta al terzo posto
06 nov 2022 20:22Calcio
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13* giornata di Serie A i Top e Flop di Roma-Lazio. Alessandro Sticozzi

Allo Stadio Olimpico è tempo per il Derby della Capitale numero 195. La Roma arriva con la carica della qualificazione in Europa League e della vittoria con l’Hellas che ha permesso il sorpasso ai cugini; la Lazio giunge alla stracittadina col fardello dell’eliminazione per mano del Feyenoord e senza gli uomini simbolo Immobile e Milinkovic.

I primi minuti sono di chiara marca romanista, con gran pressing e un paio di conclusioni velenose dalle parti di Provedel. Progressivamente prende campo ed esce fuori la Lazio, pur non creando pericoli per Rui Patricio.
Roma statica in possesso e con poco appoggio sulle punte, Lazio più logica ed “elementare” nella proposta di manovra.
Serve un errore per sbloccare tutto e arriva in maniera marchiana: Ibanez si addormenta al limite col pallone tra i piedi, Pedro la ruba e regala il cioccolatino dello 0-1 a Felipe Anderson al 29’.
I giallorossi sbuffano e colpiscono subito una traversa con Zaniolo, finendo però preso la “garra da rimonta”: si va all’intervallo con Sarri avanti.

Nella ripresa la carica romanista finisce presto, nonostante Mourinho abbia inserito Celik al posto di Mancini all’intervallo. Le occasioni non fioccano, la Lazio è brava nella gestione dei momenti e i giallorossi si affidano a invettive individuali e con poco costrutto. Volpato, El Shaarawy, Belotti e Matic sembrano poi entrare più per “cabala scaramantica” che per un reale piano tattico.
Dall’altro fronte la Lazio va vicina allo 0-2 ancora con Felipe Anderson, su un contropiede ben dettato da Matteo Cancellieri.
Gli ultimi minuti scorrono con l’ansia laziale nei 9’ di recupero, anche se Provedel non trema realmente mai, se non in qualche mischia a margine di calci piazzati (battuti così e così da Pellegrini & Co.).

TOP
Casale-Romagnoli - Marcare l’Abraham bolso di questi tempi non sarà una missione impossibile, ma loro ci mettono tanta diligenza e il giusto gradiente di mestiere. Coppia importante.
Felipe Anderson - La zampata dello 0-1 vale molto più di 3 punti, anche se coadiuvata da un errore marchiano di un avversario. Per il resto fa molto meglio del proprio collega omologo (Abraham) dall’altro lato del campo, pur avendo caratteristiche di ruolo e fisiche opposte. Bravo nelle sponde, intelligente nelle assistenze: uomo derby.
Cataldi - Vince il duello tra capitani “romani” contro Pellegrini, entrando in gara progressivamente senza uscirne più. Padrone geometrico del centrocampo.
Orsato (arbitro) - La gara è una di quelle dove probabilmente qualcuno si sentirà scontentato, invece lui è sempre lucido, consente fluidità del gioco e non sbaglia nemmeno una scelta. Bravo.

FLOP
Ibanez - L’errore nel derby mancava da qualche anno e il pubblico romanista sperava di aver già vissuto abbondantemente i tempi dove i regali del brasiliano finivano per regalare cioccolatini agli avversari. Inspiegabilmente dormiente nell’occasione dello 0-1, poi per il resto fa il suo. “Difensore perdi-derby”.
Abraham - Il cugino di Abraham, che lo scorso anno (spesso, ndr) seminava il panico in molti reparti difensivi, continua la sua opera da “sosia imperfetto” dell’attaccante di cui la Roma avrebbe bisogno. Frustrato e frustrante, poco efficace nel controllo, sempre fuori dal gioco, spessissimo sovrastato negli uno contro uno.
Zaniolo - Lotterà pure come un gladiatore, aiutato anche dalla gestione inglese del bravo Orsato
Karsdorp - Nel derby di ritorno dello scorso anno sembrava un ragazzo trasformato, mentre oggi conferma di essere tornato abbondantemente sotto il livello della sufficienza calcistica.

TMWRADIO Redazione