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Fiorentina-Inter è per cuori "allenati": 3-4, la Viola risorge due volte, Inzaghi ringrazia lo stinco di Mkhitaryan
22 ott 2022 22:49Calcio
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11* giornata di Serie A, i Top e Flop di Fiorentina-Inter. Alessandro Sticozzi

Al Franchi l’Inter di Inzaghi cerca punti riscossa in trasferta per proseguire il buon momento, i viola di Italiano - dopo il pari di Lecce - vogliono dare un segnale ad una piazza scontenta.

Pronti-via e Lautaro manda in porta Barella (rinato, ndr) per lo 0-1 al 2’. La Fiorentina è scioccata e si “apre” verso il doppio svantaggio: Martinez Quarta sbaglia in impostazione e Mkhitaryan manda in campo aperto Lautaro, che poi dribbla lo stesso M.Quarta prima di siglare lo 0-2 al 15’.
Un po’ all’improvviso, su un cross di Biraghi, Dimarco entra scomposto su Bonaventura (ci starebbe anche il giallo, ndr): Valeri ha bisogno del Var ma poi concede il rigore che Cabral trasforma nell’1-2 al 33’.
La gara si innervosisce, la Fiorentina mette tanto agonismo e l’Inter rallenta, abbassandosi fino al duplice fischio.

Il secondo tempo è da infarto.Italiano toglie quasi subito Duncan per Jovic, avanzando il baricentro di parecchio, attaccando a pieno organico. L’Inter invece non riparte quasi mai in verticale e, a margine di una fase di buona inerzia viola, incassa il pari in contropiede con gran giocata di Ikone, che insacca il 2-2 sotto l’incrocio dei pali all’altezza dell’ora di gioco
A metà ripresa Inzaghi fa tre cambi in una volta sola e poco dopo Dzeko pesca Lautaro, che è nettamente atterrato da Terracciano in uscita. Rigore dopo rivisitazione al Var, con Lautaro che trasforma per la doppietta al 26’.

La Fiorentina spinge in un finale di gran cuore e al 90’ trova il 3-3 con la gran girata di Jovic al 90’ su sviluppi da calcio d’angolo.
Non finisce qui: all’ultima azione l’Inter trova il 3-4 in maniera clamorosa e fortunosa. Barella lanciato da Dzeko in porta crossa per Mkhitaryan; Venuti lo anticipa rinviandogli il pallone addosso. La carambola si infila alla destra di Terracciano.
I nerazzurri si ritrovano all’ultimo respiro dopo essersi buttati via, subendo tre gol da una valorosa Fiorentina, che in tutto il resto del campionato ne aveva segnati appena otto.

TOP
Lautaro Martinez - La doppietta è pesante come è evidente il fatto che - dopo il periodico letargo - sia tornato a dominare in fase realizzativa. L'odore del Mondiale lo ha reso famelico. Attaccante (ri)trasformato.
Kouamè - Moto perpetuo che crea scompiglio e regala lucidità energica anche ai compagni che lo circondano al suo passaggio.
Mkhitaryan - Potrebbe essere uno dei gol più importanti segnati negli ultimi anni dall’armeno. La buona sorte gli restituisce (col malcapitato Venuti) l’assist che non gli ha fornito Asllani a Barcellona. Sempre di 3-4 si sarebbe trattato.
Dzeko - Entra e fa subito meglio del fantasma di cui ha preso il posto. Assist perfetto per il rigore conquistato e trasformato da Lautaro, tempismo perfetto per l’ultima palla di Barella che ha generato il 3-4.
Barella - La prima e l’ultima azione della partita, a conti fatti, valgono i tre punti. Nel primo caso fa gol, nel secondo fa l’assist (con complicità di un successivo rimpallo).

FLOP
Dumfries - Entra tardi e si capisce il perché: completamente svagato.
Martinez Quarta - Da matita rossa sia il passaggio sbagliato che la difesa “formato birillo” sullo 0-2 di Lautaro. Balla sempre, complice l’atteggiamento spregiudicato dei suoi.
La difesa dell’Inter - La Fiorentina aveva segnato otto gol in dieci incontri: ne fa 3 in 90’ a una retroguardia che si riscopre capace di resuscitare interi reparti offensivi. Ikone mette una perla, Jovic fa una gran girata, ma l’atteggiamento del corpo dei difensori nerazzurri è parso molto simile a quello dell’avvio di stagione “pre-rinascita”.
Correa - Se Scaloni lo dovesse convocare per il Qatar dovremmo pensare che il ct argentino sia una sorta di masochista. Indisponente per quanto inconcludente, sia in fase di appoggio che quando azzarda dei simil dribbling. Involuto, se possibile nel suo caso.
 

TMWRADIO Redazione