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Fiorentina, Angeloni: "Abbiamo l'82% di giocatori toscani e ne vogliamo altri"
11 gen 2021 20:00Calcio
© foto di Federico De Luca

Valentino Angeloni, responsabile del settore giovanile della Fiorentina, è intervenuto in diretta a Scanner, trasmissione in onda ogni lunedì su TMW Radio: "Mi auguro che ci possa essere una seconda parte della stagione per le giovanili, con coinvolgimento magari di alcuni mesi che normalmente vengono utilizzati per vacanza, compresi giugno e luglio. Speriamo di poter ripartire a marzo e finire a fine giugno: noi, come altre società, abbiamo cercato di stare vicini ai nostri ragazzi. Non essere ogni giorno sui campi ha tolto, ma di contro da una cosa negativa ho visto passione e volontà in loro, una maturazione che magari potrà essere utile quando torneremo alla normalità. La stagione potrebbe non essere persa, se guardiamo a questi aspetti".

Lavorare sul territorio porta agli stessi risultati rispetto che a spaziare di più? "Il nostro territorio va alimentato e sviluppato, noi speriamo di poter creare ancora più calciatori toscani. Abbiamo fatto da poco uno studio, e nella Fiorentina ci sono l'82% di toscani, numero altissimo che abbiamo portato con felicità anche alla famiglie perché è un dato importante. Del 2006 c'è un solo ragazzi che viene da fuori regione, nel 2004 ce ne sono tre. Impossibile ovviamente che tutti diventino di alto livello, ma la nostra linea è quella: fino all'U15 il territorio è assolutamente fondamentale".

La riapertura delle scuole può essere occasione per ripensare allo sport nel percorso formativo? "Una riflessione è doverosa. Noi nelle nostre valutazioni teniamo molto in considerazione gli aspetti di studio e comportamentali".

C'è differenza tra i modelli giovanili italiani e quelli stranieri? "Ormai lo scouting lo fanno tutti, è un aspetto vitale. In più ci sono delle piattaforme che possono aiutare con statistiche e video: si lavora sul territorio seguendo delle regole ben precise, ossia niente stranieri se hanno meno di 16 anni e solo giocatori dentro la regione fino ai 14 anni. Per una società i settori giovanili costano milioni di euro, perciò è doveroso che sia attenta sul mercato anche ad andare a cercare profili giovani importanti: prima li prendi, più puoi farli crescere. I costi sono anche meno alti, ma con rischi maggiori perché un 16enne per esempio non ha ancora le stesse certezze di chi ha 18 anni".

Quanto sono importanti le strutture? "Molto. Al di là dell'avere un buon campo, che sicuramente conta, ma soprattutto perché creano appartenenza e senso d'unione, danno l'idea di poter arrivare al di là della siepe, dove magari si allenano quelli della prima squadra".

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