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Ferri: "Inter, mancava Calhanoglu. Privarsi di Brozovic sarebbe un passo indietro"
03 dic 2021 21:00Calcio
© foto di Michela Lanza

L'ex difensore Riccardo Ferri parla così a Stadio Aperto, su TMW Radio, ai microfoni di Niccolò Ceccarini e Dimitri Conti: "La tematica degli infortuni la affrontiamo sistematicamente ogni anno, specialmente in questo periodo. Però i calendari si sanno all'inizio, a volte si fa a botte per arrivare in Europa e poi si fanno conti se sia meglio uscirne o no... Le squadre devono essere abituate ad affrontare gli impegni, in Inghilterra e altri campionati non si lamentano mai, dobbiamo superare questo gap". Può essere colpa dei campi? "Non credo, ricordo che chi come me giocava campionato, nazionale e coppe europee faceva 70 partite l'anno su dei campi... Oggi li vedo e mi sembrano biliardi. Credo semmai sia la maggior aggressività nella pressione e nel dispendio d'energie: farlo tre volte a settimana porta acciacchi in più".

Vede lo stesso Mourinho di sempre? "Sulla comunicazione è leader assoluto, sul campo anche io ho notato una leggera flessione: negli scorsi anni ci faceva vedere di essere più reattivo e partecipe in panchina. Già dalle prime partite ho detto che la Roma concedeva troppo spazio alle avversarie, Mourinho credo abbia capito che il prodotto che ha non gli può permettere di competere per la vetta e questo l'ha un po' sgonfiato". Cosa dovrà inventarsi contro l'Inter? "Mancherà della qualità e la Roma non mi sembra in grado di trasformarsi: quando perde qualche pezzo si sente. Probabilmente vedremo una Roma totalmente diversa... Le assenze sono importanti e a differenza di altre, mi danno l'impressione di subire le mancanze".

Che partita sarà a Roma per l'Inter? "Sarà una trasferta importante. L'Inter ha tante conoscenze e un gioco ben definito, un atteggiamento propositivo che la fa giocare nell'area avversaria. Sa segnare con tanti componenti e sono solidi, difficili da colpire se non riparti in velocità: penso la Roma userà questo atteggiamento. Giocano anche meglio rispetto a quella di Conte, sapendo andare in orizzontale. Qualitativamente ha espresso il miglior calcio assieme al Milan". Un primo bilancio su Inzaghi? "Simone ha dimostrato di poter fare un bel salto di qualità, in una squadra con maggiori pressioni. Sa gestire bene il gruppo, ha tenuto qualche fisionomia del calcio di Conte portandola però verso il fraseggio. L'arrivo di Dzeko e Calhanoglu ha portato maggiori possibilità di palleggio, ma c'è pure più personalità e questo è grazie alla stagione scorsa. Mi auguro anche Inzaghi possa fare la storia". Meritati gli elogi a Brozovic? "Basta guardarsi intorno, un giocatore così farebbe comodo a tutte le squadre del mondo. Ha un rendimento altissimo, soprattutto nella continuità, e sa fare le due fasi. Di gol forse ne fa ancora pochi rispetto alle potenzialità, comunque è sempre al centro di ogni giocata: è molto intelligente e ha una resistenza pazzesca. Privarsi di uno del genere significherebbe fare un passo indietro, spero in un accordo con l'Inter". Di Calhanoglu che ne pensa? "Mi sembra molto più cattivo nel recupero del pallone, non vedo il classico trequartista che gioca in punta di piedi. Mancava un giocatore così".

Quanto peserà l'assenza di Kjaer per il Milan? "Tantissimo. Con Tomori è uno di quei due giocatori di cui il Milan non può privarsi, perché ti dà personalità e tranquillità al reparto. Qualche anno fa tra l'altro non era così completo, è migliorato in età avanzata. La sua perdita condiziona molto gli equilibri della difesa".

Vlahovic invece sembra crescere molto già da giovane... "Ha avuto un miglioramento esplosivo, seppure le capacità gli fossero riconosciute. Vede la porta come pochi altri attaccanti in questo momento: si parla di Lewandowski e Haaland, ma io non lo metterei dietro a questi due, bensì sullo stesso podio. Spero faccia fare il salto alla Fiorentina, se fosse mio figlio gli direi di tenere l'atteggiamento che ha adesso, se poi dovesse decidere di andare però non sarebbe un tradimento ma solo l'ambizione internazionale di un ragazzo".

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Riccardo Ferri intervistato da Dimitri Conti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio