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Ferri: "Inter, era tutto nero ora solo azzurro... Juventus, ambizioni al ribasso"
30 nov 2020 18:40Calcio
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L'ex difensore Riccardo Ferri si è collegato in diretta con i microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. La sua riflessione inizia dal momento dell'Inter: "Pochi giorni fa sembrava tutto nero, ora tutto azzurro. Diciamo che c'è poca continuità nei pareri di chi giudica o fa previsioni, di chi pensa di aver individuato le squadre che sono più attrezzate per vincere. Quest'anno la sofferenza mi sembra distribuita: a parte il Milan vedo poche altre squadre gioire per la propria stagione. L'Inter ha qualche problemino da risolvere ma la stagione è molto lunga... Oltre alle qualità quest'anno servirà fortuna con le assenze da Covid, la pandemia giocherà un ruolo determinante, specie in squadre con organico non strutturato per stagioni esaltanti".

Come spiegarsi l'avvio difficoltoso in Champions? "Ritmi bassi ed approcci sottotono nel nostro campionato hai modo di recuperarli, in Champions purtroppo se lasci il vantaggio all'avversario diventa dura, e ci si ritrova in situazioni del genere. Marotta si è giustificato centrando sul poco tempo che ha avuto il gruppo, il poco stacco per le vacanze e che molti non si siano mai riposati anche per via delle Nazionali. Possiamo dare tutte le giustificazioni che vogliamo, ma il percorso in Champions è troppo a basso ritmo. Viene da pensare come mai l'Inter reagisca da grande squadra nella seconde parte delle gare. Se non sai gestire l'approccio, però, davanti hai squadre organizzate e vai in difficoltà".

Ravvisa l'eccesso di negatività sull'Inter di cui parla Conte? "Non vivo all'interno dello spogliatoio, ma la percezione è quella. Quando le cose non vanno ci si auto-flagella anziché reagire ma credo che mai come quest'anno l'Inter abbia una rosa di campioni, di personalità, e sviluppata sulla trazione anteriore. A volte fanno anche fatica a risistemarsi in fase difensiva... Ma la negatività può essere una componente che ha influito sul momento".

Conte preferisce i giocatori operai? Può essere un suo limite non sfruttare chi è più affermato? "Può essere che ci sia su questo un altro po' di percentuale. Quelli da cui ci aspettava la personalità di prendere la squadra nei momenti difficili sono un po' venuti a mancare. Hakimi è ancora giovane, ma può dimostrare di poter crescere, senza spaventarsi davanti ad alcuni errori: deve tentare più volte di puntare e saltare l'uomo, offendendo e creando superiorità numerica. Se rinuncia a questo perde le sue qualità, ha una velocità notevole a far girare le gambe. Nelle ultime uscite l'abbiamo visto un po' timido e rinunciatario, ma deve credere ai suoi mezzi e capire che è in una squadra ambiziosa. Se vuole fare il salto di qualità, deve farlo qua, dove può scrivere pagine importanti con una società ambiziosa e strutturata".

In Champions è già finita? Tutto sullo Scudetto? "Le difficoltà ovviamente saranno aumentate di gran lunga, con Real Madrid-Borussia MG all'ultima si rischia pure lo 0-0 di comodo, o che non giochino alla morte... Ma nel calcio abbiamo visto ribaltarsi le situazioni, quindi aspettiamo: lo spiraglio c'è ancora in questa situazione che si può definire inaspettata. Inutile rivangare ora, però, c'è da giocarsela fino alla fine".

Quanto e cosa imputare a Pirlo nell'avvio della Juventus, e quanto e cosa alla costruzione della rosa? "Era difficile pensare che Pirlo arrivasse e con la bacchetta magica facesse andare a mille una squadra composta da giocatori di altissimo livello ma anche da un centrocampo inferiore alle scorse stagioni. La difesa piange le assenze di Chiellini e Bonucci, poi Bernardeschi e Dybala non riescono a cambiare le sorti: si è un po' più CR7-dipendenti. L'intenzione di Pirlo era arrivare ai risultati col bel gioco, ma sappiamo che non c'è tempo. Si sa che la Juventus ha il traguardo Champions da anni, e sembrava che anche senza Cristiano Ronaldo il campionato potesse essere visto facilmente, mentre oggi non sembra così. Questo la dice lunga sul passo indietro rispetto alle ambizioni delle passate stagioni".

Ibra, Ronaldo e Lukaku. Quale squadra dipende più dal suo leader? "Per me oggi la Juventus con Cristiano Ronaldo. Il Milan ha dalla sua giocatori comunque reattivi, intensi, che sanno capire quando serve recuperare palla, hanno buone letture nelle linee di chiusura e sanno cosa devono fare. Anche l'Inter, a tratti, magari più a corrente alternata, ha potuto fare a meno di Lukaku. Se dovessi fare una scaletta metterei Juventus, Inter e poi Milan".

Il Milan ha le carte in regola per giocarsi uno dei primi quattro posti? "Hanno iniziato con l'obiettivo Champions e non si sono mai nascosti. Quando c'è un inizio del genere, e l'occasione delle difficoltà di altre squadre titolate, ti viene voglia di fare qualcosa in più. Per un posizionamento Champions ha le potenzialità per arrivarci, lottando in ogni scontro diretto come fatto finora. Per quanto riguarda lo Scudetto, ci sono tantissime componenti che possono condizionare chiunque, e aspetterei a fare considerazioni su quello. Anche perché, lo sappiamo, il percorso di Europa League è molto dispendioso. L'infortunio di Ibrahimovic fa da indicatore, anche perché non è più un ragazzino, e il rischio di infortuni importanti a certi livelli rimane sempre. Per la Champions però sono in gioco".

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Riccardo Ferri intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio