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Fassone: "Milan, non sono sorpreso da Kessie e Calhanoglu. Serie A deve tornare forte, no alla Superlega"
27 nov 2020 16:31Calcio

L'ex dirigente sportivo Marco Fassone a TMW Radio, durante Maracanà, ha parlato del prossimo turno di Serie A.

Quanto di questo Milan è suo?
"Quando vedo la formazione tipo, vedo almeno 5 giocatori che facevano parte di quel progetto. Sicuramente un paio di errori li facemmo all'epoca, era una squadra che era un po' povera davanti, oggi invece c'è un grande Ibra. Era il primo anno di costruzione di un progetto importante. Sono stati bravi i direttori che si sono succeduti negli anni successivi a completare il tutto".

Quali i giocatori che l'hanno sorpresa di più?
"Non sono sorpreso da Kessie e Calhanoglu. Calabria è stato bravissimo nella sua evoluzione, si è imposto come un bravo esterno".

In Italia aumentano le società con presidenza straniera:
"Abbiamo avuto in Italia molte proprietà internazionali. Gli americani vogliono portare la loro cultura sportiva e normalmente hanno bisogno di un periodo di assestamento per adattarsi. Auguro ai Friedkin che sappiamo velocizzare questo processo. Mentre la proprietà cinese dell'Inter, che si è affidata a un management italiano ha fatto un progetto lungimirante".

Che ne pensa dei nuovi proprietari della Roma?
"La proprietà americana ha una grande voglia di internazionalità. La scelta di un dg non italiano ci fu già con Pallotta, che poi se ne pentì. La mia esperienza mi porta a dire che nei ruoli dirigenziali un po' di cultura italiana non nuoce, anche perché il ruolo di ds ha in Italia delle peculiarità che rendono alcuni direttori molto competitivi a livello internazionale. Vedo però più voglia di stare qui e vedo delle cose positive in questo inizio di percorso".

Un periodo difficile questo, dove lo società non incassano. Cosa può insegnare questo momento?
"E' stato tutto talmente repentino che ha messo tutti a disagio. Si è abbandonata qualsiasi riflessione sul medio-lungo periodo, non si sono più trovati ricavi da botteghino e si è lottato molto con gli sponsor e le televisioni. Ci si è concentrati sul breve periodo per risolvere tanti problemi. Adesso mi pare che la routine del Covid sia più nelle corde delle società e si sta ripensando anche un po' al domani".

La Lega ha detto di sì ai Fondi: che ne pensa?
"Sono favorevole. Da soli non siamo stati capaci a gestire le Lega, soprattutto sotto il punto di vista dei diritti della Serie A. Abbiamo sempre dedicato le forze su lotte di poco conto. Ora speriamo che si torni a livelli di supremazia nel prossimo decennio. Anche le altre Lege si sono messe in mano ad altri soggetti per crescere, noi siamo arrivati tardi ma abbiamo tutte le potenzialità per crescere molto e non mettere così in affanno i club come nell'ultimo periodo".

Riusciremo ad ottenere un abbassamento dei costi o si tornerà come prima?
"Si aprirà sempre più un gap tra i club di primo livello e gli altri".

Che ne pensa dell'idea della Superlega?
"I campionati nazionali non devono perdere il loro appeal e non lo vedo come rischio. C'è una cultura della partita in questo Continente molto forte. Ma credo che dal 2024 cambieranno i formati ma non sarà la Superlega".

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Ospiti: Mario Sconcerti, Marco Fassone - Maracanà con Marco Piccari e Cinzia Santangeli © registrazione di TMW Radio