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Emozione dal Qatar: il saluto a Sinisa Mihajlovic di Zanetti, Cordoba, Solari, Simic e Albertini
17 dic 2022 18:23Calcio
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Molti ex compagni di squadra di Sinisa Mihajlovic, anche dal Qatar, hanno voluto inviare il proprio messaggio di cordoglio dopo la morte sopraggiunta nella giornata di ieri.

Ivan Ramiro Cordoba: “Il ricordo che mi lascia è quello del coraggio, sia nella vita che nel calcio. Penso che a tante persone che hanno avuto la fortuna di stare vicino a lui abbia lasciato la stessa sensazione. Mando un messaggio di condoglianze alla sua famiglia, il calcio ha perso una grandissima persona. Era forte e trasmetteva grande sicurezza e forza. Ricordo che - non essendo un centrale molto veloce - era il primo che provava a mantenere la squadra corta e senza paura. La sua vita è stata fatta di questo. Nello spogliatoio parlava poco, ma quando lo faceva ti toccava, facendoti cambiare marcia. A volte parlavamo dei nostri trascorsi personali di gioventù: la storia dei Balcani è diversa da quella della Colombia, ma entrambi venivamo da situazioni difficili. Quello che hanno vissuto loro - assieme a Stankovic - durante i bombardamenti - è peggiore rispetto a quello che ho vissuto io in Colombia. Era un po’ di tempo che non lo sentivo, non volevo disturbare”.

Javier Zanetti: “Ho un grandissimo ricordo di lui. Ci mancherà tanto: quando abbiamo avuto la notizia eravamo tutti molto tristi. Ci tenevamo al fatto che stesse bene. L’ultima volta che ho parlato con lui è stato nell’ultimo incrocio col Bologna al Dall’Ara. Abbiamo condiviso molti momenti particolari, in positivo e negativo. Nello spogliatoio aveva un grande impatto e ho ricordi molto positivi di quell’aspetto. Era legatissimo alla sua famiglia e questo era un punto che sicuramente ci accomunava”.

Demetrio Albertini: “Abbiamo condiviso una Coppa Italia in una stagione alla Lazio. Era un leader nello spogliatoio e ce lo ricorderemo sempre per le sue punizioni in campo. Un abbraccio va alla famiglia. Era oramai un italiano, mancava solo il passaporto. Non era un leader silenzioso, si faceva sentire eccome. La sua leadership, nello spogliatoio che abbiamo condiviso alla Lazio, si sentiva fortissima. Non si tirava indietro quando c’era da soffrire e sapeva usare sia il bastone che la carota”.

Santiago Solari: “Era un brav’uomo e un bravo compagno di squadra. Saluto la sua famiglia e conservo di lui il miglior ricordo”.

Dario Simic: “Mi dispiace tantissimo. L’ho conosciuto solo da avversario. Era più anziano di me e - quando sono arrivato in Italia da croato - mi dava tanti consigli anche se venivamo da paesi diversi.”
 

TMWRADIO Redazione