
Se la sognerà eccome Simone Inzaghi la partita. Se la immaginerà e riderà. Perché tutto il lavoro della settimana si è palesato in novanta minuti granitici, dove i suoi giocatori hanno tramutato in realtà ciò che nella sua testa covava da tanti giorni. Classico esempio dove i sogni diventano realtà, quella che ad oggi porta ad un Inter che lancia il messaggio a tutte quante: noi ci siamo eccome. Un pizzico di killer instinct in più sarebbe stato gradito, ma poco importa. Bisognava essere decisi e così è stato. Anche perché il Napoli non è stato lo spettacolo che abbiamo ammirato fino a poco tempo fa. Si il palleggio, si la velocità, ma è bastato un Inter tatticamente concentrata per evitare la furia di gioco partenopea, che dunque torna a casa con una sconfitta che fa riflettere in previsione futura. Il presente invece ha mostrato un match in cui sin dai primi minuti il copione era già scritto, ovvero un Inter ad aspettare un Napoli voglioso di iniziativa, anche se la prima occasione monstre è dell’Inter dopo appena quattro minuti con Dimarco che riceve una palla tagliata dalla destra di Lukaku, ma si divora clamorosamente il possibile vantaggio. Scampato pericolo la squadra di Spalletti decide di nascondere la palla con il consueto palleggio, con l’Inter che serra i ranghi e attende paziente la miglior occasione per aggredire la preda per poi colpire in ripartenza. Occasione che si presenta intorno al 26’ sempre con Lukaku che dalla destra mette in mezzo per Dzeko che veste i panni da rifinitore servendo centrale per Darmian che di destro calcia sopra la traversa. Mani nei capelli i tifosi in un San Siro esaurito, il Napoli cerca debolmente qualche pertugio che i padroni di casa non concedono manco per sbaglio, con la somma delle due situazioni che porta ad un'altra occasione per l’Inter al 40’ questa volta sprecata da Lukaku: il belga viene servito in verticale da Barella che si inventa un assist di tacco che spiazza la retroguardia del Napoli, ma Romelu ci mette solo la potenza, con il pallone che finisce alto. Secondo tempo che inizia con gli stessi del primo tempo, con il Napoli che ci prova con Oshimen che in area piccola avversaria stoppa di petto un pallone delizioso messo in mezzo da Olivera, ma sul più bello il nigeriano si blocca e non conclude in rete. Scampato pericolo l’Inter aspetta quattro minuti per poi riuscire a passare in vantaggio grazie ad Edin Dzeko, alla fine di un’azione rapida e verticale: ottimo il cambio gioco di Mkhitaryan per Dimarco, che dalla sinistra serve Dzeko che manda a vuoto Rrahmani fingendo un movimento verso il primo palo per poi colpire solo soletto di testa per il gol dell’1-0. Subito lo schiaffo il Napoli prova a reagire con Kvaratskhelia che danza all’interno dell’area avversaria per poi concludere, con la palla che però finisce sull’esterno della rete. Inzaghi vuole mantenere alto il livello di dinamismo, ecco che dunque arrivano i primi cambi del 2023 con Gosens e Lautaro Martinez al posto di Dimarco e Lukaku; risponde Spalletti inserendo Raspadori e Lozano al posto di Zielinski e Politano. Il Napoli conitnua a provarci ma l’Inter tatticamente è snervante e non da possibilità ai partenopei di poter inventare nulla, ecco dunque che il tecnico di Certaldo prova anche le carte Elmas e Ndombele al posto di Kvaratskhelia e Anguissa, mossa che porta Inzaghi a cercare più sostanza in mediana inserendo Gagliardini e togliendo Mkhitarian. Ecco dunque che Spalletti tenta il tutto per tutto anche con Simeone, ma la sostanza non cambia, con il Napoli che sgancia l’ultimo squillo con Raspadori che tenta la conclusione a sorpresa ma Onana è bravo a dire di no, permettendo all’Inter di portare a casa tre punti di importanza vitale, al Napoli di assaporare il gusto della prima sconfitta e al campionato di poter essere curioso come non mai.
TOP
DZEKO – Il movimento per il gol dell’1-0 è da far vedere nelle scuole calcio: finto movimento verso il primo palo, Rrahmani che ci casca e il cigno di Sarajevo si ritrova a dare la capocciata al pallone dell’1-0. Senza dimenticare il solito lavoro di regista offensivo che permette all’Inter di potersi rendere pericolosa ogni volta che attacca. 37 anni e non sentirli
DIMARCO – Avanti e indietro, avanti e indietro. Non ne vuole sapere di fermarsi, anche se poteva essere più preciso quando decide di graziare Meret al quarto del pirmo tempo. Poco importa, l’assist per il gol di Dzeko vale qualsiasi tipo di perdono
FLOP
OSHIMEN – Si sbatte per trovare lo spazio per colpire, ma i centrali dell’Inter non gli permettono di trovare la sua amata profondità nemmeno sotto tortura. Così è costretto ad arretrare per cercare la sfera ma in questo modo si trova spalle alla porta, non risultando pericoloso come al suo solito
LOBOTKA – E’ il cervello del Napoli, Inzaghi lo sa. Ecco dunque la classica marcatura preventiva, lo slovacco non trova respiro e non riesce a trovare la giusta posizione per dare verve alla manovra, risultando anche prevedibile. E la squadra ne risente eccome dato che Stanislav non riesce ad essere il solito fattore.
ALTRE PARTITE: UDINESE – EMPOLI (1-1); MARCATORI: BALDANZI 3’ (EMP) – PEREYRA 70’ (UDI); ESPUSLO: AKPA AKPRO (EMP)
POSSESSO PALLA: UDINESE 57% - EMPOLI 43%
TIRI: UDINESE 12 – EMPOLI 2
TIRI IN PORTA: UDINESE 2 – EMPOLI 1
ANGOLI: UDIINESE 8 – EMPOLI 1