
Milan – Lazio 2-0 (Bennacer 17’; Theo Hernandez 29’)
Il pareggio contro la Cremonese non lo aveva lasciato tranquillo, ma Stefano Pioli può tirare un sospiro di sollievo come tutti i tifosi del Milan. Il big match contro la Lazio era un crocevia, i rossoneri imboccano la strada della concretezza con un 2-0 netto che porta i padroni di casa a -3 da una Lazio che non è mai scesa in campo, recitando la parte della vittima sacrificale, con una prestazione scialba e senza il giusto mordente. Ora non si può più sbagliare, altrimenti il rischio è quello di poter vivere un incubo all’inizio quasi impossibile. Ritmi decisi, la posta in palio è alta e le squadre non si risparmiano aggredendo entrambe alte. Con la cattiva sorte che si abbatte sul Milan dopo appena dieci minuti, con i rossoneri che devono rinunciare subito a Leao per un problema muscolare all’inguine (al suo posto Salemaakers). San Siro è ammutolito, il rischio di perdere il portoghese per la semifinale di Champions è una paura che si insinua come nebbia tra i 70.000, non sulla squadra di Pioli che continua a mordere i biancocelesti, con la pressione alta che da i suoi frutti al 17’ quando Bennacer aggredisce Marcos Antonio in fase di impostazione, pallone recuperato da Giroud che serve di prima l’algerino che centralmente buca Provedel per il vantaggio rossonero. Uno shock per la Lazio, che però non si disunisce e cerca di rispondere al ceffone, ma in fase di non possesso i ragazzi di Sarri soffrono le discese avversarie e la velocità degli esterni. Proprio dall’out mancino arriva il raddoppio milanista al 29’ con Theo Hernandez che decide di far partire il treno ad alta velocità dalla stazione rossonera, godendo di immense praterie lasciate dagli avversari, una cavalcata che termina con una bordata dai 25 metri che si insacca all’angolino. Questa volta il colpo la Lazio lo sente eccome con i giocatori biancocelesti che non riescono a creare un’occasione degna di nota capace di impensierire un Maignan inoperoso per quasi tutto il primo tempo. La seconda frazione offre un Milan sempre aggressivo e con un unico obiettivo, quello di trovare il tris da titoli di coda, anche se dall’altra parte la Lazio non da l’impressione di essere un problema di difficile lettura. Nemmeno i cambi di Sarri riescono a dare nuova linfa, con i minuti che passano la Lazio si spegne sempre più, non dando il minimo di segnale di pericolo con zero tiri dalla parte di Maignan spettatore non pagante. Titoli di coda che scorrono nella testa dei ragazzi di Sarri molto prima del triplice fischio, ed ora la bagarre Champions diventa una roulette russa dove la sorpresa è dietro l’angolo.
PAGELLE
THEO HERNANDEZ – Segnali da Champions. Lì a sinistra devono farsi il segno della croce quando decide di sgasare, non si ferma un attimo e aggredisce qualsiasi portatore di palla della Lazio. Infine il coast to coast con aggiunta di bordata all’incrocio, la ciliegina per una prestazione furente. VOTO 7.5
TONALI – Gli ha fatto bene il turno di riposo. Lì in mezzo giganteggia, recupera palloni a chiosa e fa ripartire l’azione con velocità di esecuzione. Rincorre a perdifiato anche con la giusta dose di qualità. VOTO 7
BENNACER – Aggressivo come si deve, non permette ai portatori di palla biancocelesti di ragionare, come al 17’ quando ruba palla a Marcos Antonio per poi chiudere l’azione con il gol del vantaggio. Assatanato. VOTO 7
GIROUD – L’importanza di questo giocatore la si vede nei momenti clou, come quello del gol di Bennacer, dove il francese offre di prima il pallone giusto senza cercare gloria personale. Per il resto ottimo lavoro da boa, la squadra riesce sempre a salire grazie alla sua torre. VOTO 6.5
LUIS ALBERTO – Non riesce a palleggiare pulito, gli avversari gli stanno col fiato sul collo. È l’unico che ci prova, ma si fa inglobare dalla prova insufficiente di tutta la squadra. VOTO 5.5
MARCOS ANTONIO – Forse la partita con il Sassuolo lo ha fatto eccedere in sicurezza, sta di fatto che sull’1-0 invece di andare incontro alla sfera aspetta che gli arrivi tra i piedi, sapendo che il Milan fa della pressione alta la sua arma principale. Per il resto non sa che fare per il resto del match. VOTO 4.5
CASALE – Complice insieme a Marcos Antonio del patatrac iniziale. Un errore che gli toglie sicurezza, dato che soffre come pochi tutte le sortite offensive. VOTO 4.5
IMMOBILE – Finisce in mezzo ai centrali del Milan e non esce più. Si sbatte ma è un ago dentro un pagliaio che lo fa scomparire sin dal fischio d’inizio. VOTO 4
MILINKOVIC SAVIC – Così proprio non va. In campo è determinante come non riesce ad esserlo ormai da molto tempo. Si fa mettere sotto in maniera quasi imbarazzante, assente anche dal punto di vista qualitativo. VOTO 4
PIOLI – Questa volta niente turnover, non ci casca e mette in campo la formazione con tutte le bocche di fuoco. Mossa che paga eccome, la squadra domina dall’inizio alla fine senza rischi degni di nota tra pressing alto e individualità impattanti. Unica nota stonata l’infortunio di Leao, dita incrociate. VOTO 7.5
SARRI – Cilindrata mentale o meno, si fa fatica a capire del perché di questa partita altamente insufficiente. La squadra arriva seconda su ogni palla, sfilacciata tra i reparti e a tratti anche irritante. La squadra non da mai l’impressione di riuscire a trovare la giusta chiave anche solo per provare a impensierire il Milan, e ora la corsa Champions diventa ancor più ad alta tensione. I bonus sono finiti. E lui deve mantenere alta la concentrazione. VOTO 4