
L'ex centrocampista Antonio Di Gennaro ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, cominciando dalla vittoria dell'Italia di ieri sera: "Sono cambiati molti uomini ma non le sensazioni. Ieri il livello dell'avversaria era più basso, ma si è visto movimento, gioco, senza mai rallentare. C'erano giovani o chi ha giocato meno e si è vista voglia di mettersi in mostra. Mancini non si dimentica mai di nessuno, basti vedere Kean come si è rimesso in gioco e come ha sfruttato ieri l'occasione da esterno".
Cosa può diventare Raspadori? "Mi sembra un ragazzo intelligente e professionale che sa cosa deve fare. Spesso viene paragonato a Paolo Rossi: se si nomina Pablito scattano i brividi dentro, ma può davvero avere quest'opportunità. È un ragazzo che sa giocare bene a calcio, ha doti importanti. Luca Toni l'ha paragonato ad Aguero per la fisicità, ma a parte i paragoni deve voler migliorare sempre e cercare cose nuove, ieri si è mosso bene. Ha un futuro davanti a sé".
Che dire di questo Sassuolo? "Lavorano con la competenza e con il settore giovanile. Mandano avanti un messaggio da tanti anni, lo stesso dell'Atalanta: si spera lo facciano anche altri. Le big però sono un po' restie a far giocare i giovani in prima squadra".
Ora sarà la volta della Nations League. "C'è una Spagna che all'Europeo ci ha fatto veramente soffrire: sono molto curioso di capire come giocheremo il 6 ottobre. Nel girone qualche piccolo passo falso l'hanno avuto ma Luis Enrique porta avanti il progetto. Quello conta".
La Serie A doveva posticipare le partite con i sudamericani? "A prescindere dall'importanza della sfida, c'è qualcosa da rivedere. O li fai giocare la domenica o sposti al lunedì... Vero però che ci si avvicina anche alle coppe europee".
Il calendario è intasato. "La riduzione delle squadre è una cosa che va fatta, poco ma sicuro. Mi sembra una cosa logica".
Wenger ha proposto qualificazioni tutte ad ottobre fermando i campionati. "Per me è una stortura, io rimarrei così cercando un giusto equilibrio con le partite del campionato...".
Immaginarsi in caso di infortuni cosa accadrebbe, magari col mercato chiuso. "A me non piace però, per esempio, avere il mercato aperto mentre si gioca. Riproporrei una cosa tipo mercato di novembre...".
Cosa si aspetta che cambi nei club dopo l'impostazione data da Mancini? "Mancini ha lanciato certi messaggi, la volontà di far giocare i ragazzi a certi livelli, così che si aumenti l'esperienza. Spero di vedere molti ragazzi lanciati da squadre che fanno le coppe europee, che diventino titolari fissi. Penso per esempio a Sensi, uno che Mancini ha aspettato e che ci auguriamo possa avere maggiore continuità fisica e meno infortuni".