TMW Radio
News
De Santis: "Morata profilo giusto per la Juve. Chiesa ed Eriksen nomi da gennaio"
22 set 2020 19:10Calcio

L'operatore di mercato Lorenzo De Santis è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti, iniziando dalle scelte di mercato della Juventus: "L'operato di Paratici mi aveva lasciato più perplesso nella scelta di Sarri dello scorso anno, per modalità e idea di far fuori Allegri che per me è il miglior allenatore italiano in circolazione. Una volta scelto Sarri, poi, gli va cucito addosso un vestito e permesso di fare certe scelte. Pur avendo limiti, Sarri ha avuto la scusante di una squadra non costruita per lui. A priori, sia Rabiot che Ramsey venivano considerati grandi colpi di mercato. Credo che invece la scelta di Morata sia corretta: a me è sempre piaciuto, pur con molti che storcono la bocca perché magari non segna molto. Però è capace di fare tanti ruoli in attacco e sgobba per la squadra: se l'idea era avere uno non troppo ingombrante al centro per favorire Ronaldo e Dybala, e Morata è quello giusto. Dzeko invece è rimasto inghiottito in quel grande luna park che è la Roma adesso".

Che strategia adotteranno per la fascia sinistra? "Le scelte che hanno preso sono particolari: ci hanno messo spesso De Sciglio, e la scelta di Frabotta sorprende perché è una bocciatura implicita per Luca Pellegrini. In tanti si aspettavano una sua conferma quantomeno come alternativa di Alex Sandro, mentre essendo rimasto fuori dai convocati significa che Pirlo non lo vede, anche perché il ruolo a tutta fascia sarebbe proprio il suo. Evidentemente la Juve non lo ritiene pronto per mantenerlo in organico, ma non mi stupirei se negli ultimi giorni di mercato cercassero un colpo importante in quella zona, tipo Emerson Palmieri".

Vidal ed Eriksen li vedremo mai insieme dal 1' nell'Inter? "Sarebbe una bella suggestione. Intanto è arrivato il centrocampista che voleva Conte già mesi fa, e non è un segreto che ne ammiri tempra, qualità e modo di stare in campo. Eriksen è un grande palleggiatore ma ha caratteristiche meno adatte al gioco guerresco di Conte. Non sono neanche convinto che rimanga al 100%: se arrivasse un'offerta importante per fare plusvalenza, credo che potrebbe pure partire. Non ci dimentichiamo che questo mercato così condizionato finisce il 5 ottobre, e tre mesi dopo c'è quello invernale. Chi non risolverà le varie questioni avrà un altro salvagente, e penso che sia difficile vedere sbocciare l'amore tra Conte ed Eriksen, l'ho sempre visto poco propenso ad aiutarlo. Utilizzarlo così non fa bene a nessuna delle due parti".

Il grande punto di domanda della Fiorentina è l'attaccante. Che dipende da Chiesa... Ma rimarrà? "Bonaventura per me è un grande acquisto, una grande intuizione: brava e tempestiva la Fiorentina a convincere un giocatore capace di fare più posizioni nel campo e ha i gol nei piedi, cosa che manca a molti centrocampisti viola. Lui può spostare tanto. Non mi convince l'operazione Borja Valero, sia perché non mi piacciono i cavalli di ritorno sia perché rischia di ripetere la parabola di Badelj. Negli altri ruoli invece manca evidentemente un giocatore per le fasce, e Luca Pellegrini poteva essere un nome giusto ma penso abbia già chiuso col Genoa. Davanti forse più da Chiesa credo si decida tutto su Cutrone: pensavo che il nove sarebbe stato il primo colpo della Fiorentina, un Mandzukic o un Belotti. Caicedo pure avrebbe potuto essere un giocatore interessante, ma adesso tutto ruota attorno a Chiesa, e per me sarà nel calderone dei giocatori sospesi fino a gennaio, così come Milenkovic: le loro posizioni andranno aggiornate nei prossimi mesi".

Vendessero Chiesa, investirebbe più su un De Paul o su un centravanti? "Io ho una grande passione per De Paul, ma è anche vero che la Fiorentina ha riempito mediana e trequarti con altri profili. Il numero nove col psysique du role vecchia maniera manca... La cosa fondamentale comunque per me è evitare che Vlahovic faccia un altro anno a singhiozzo come lo scorso".

TMW Radio Regia
Lorenzo De Santis intervistato da Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio