
Nel corso dell’appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il direttore Paolo De Paola. Queste le sue parole: “La questione degli ultimi giorni è sicuramente la conferenza di Antonio Conte, che ha precisato tante cose alla sua maniera. Si è tolto le pressioni di dosso e senza sminuire si è impappinato su De Bruyne. A un certo punto stava quasi dicendo che Napoli non è un ambiente straordinario, poi si è fermato, ma apprezzo l’intelligenza di Conte. Esagera, perché parlare di un Napoli che parte dalle fondamenta è esagerato, perché il Napoli le fondamenta le ha messe con il primo Scudetto di Spalletti e Conte ne ha aggiunte altre lo scorso anno. Conte però parla di un Lang giovane che non è Kvara, Ndoye non è arrivato perché la società non ha potuto fare questo sforzo economico, Beukema è forte ma non è Rrahmani”.
La priorità del Napoli sul mercato è diventato nuovamente l’attacco con il ko di Lukaku?
“L’attacco non è una questione urgentissima, ma comunque è abbastanza importante perché con le uscite di Simeone e Raspadori ha perso quantità e qualità. Bisognerà poi vedere come giocherà il Napoli, se con il 4-3-3 o un 4-4-1-1. Bisognerà fare qualcosa in attacco, ma c’è una quantità eccessiva di giocatori a centrocampo. Se ne metti tre rinunci ad Anguissa? A chi rinunci? De Bruyne è un giocatore che piace a Conte, ma ricordiamoci il Pirlo arrivato alla Juve con Conte che storceva la bocca. Conte poi lo ha amato perché ha risolto i problemi, questo può succedere anche con De Bruyne, ma è un giocatore con caratteristiche importanti e recuperare il pallone non è la sua priorità”.
L’operazione Zalewski apre il tema delle plusvalenze?
“Il Milan sta vendendo giocatori a cifre importanti, Thiaw lo ha venduto a 40 milioni e ha fatto una super plusvalenza. Le plusvalenze agevolano le accuse nei confronti della Juventus, non vorrei sembrare di parte, ma per gli altri si chiude un occhio o addirittura si aspettano tempi biblici per emettere una sentenza. Il tempo poi disinnesca certe vicende, ma intanto la Juventus ha avuto una penalizzazione pesantissima e questo è lo stesso discorso di calciopoli. Non parlo di giustizia sommaria, ma di giustizia largamente incompleta. L’atteggiamento inflessibile avuto nei confronti di una sola squadra è stato eclatante, specialmente considerando che si parla di operazioni che hanno fatto tutti”.
Con l’affare Zalewski Inter e Atalanta torneranno a parlare di Lookman?
“È innegabile che una trattativa del genere con un giocatore che va dall’Inter all’Atalanta avvicina molto i due club. Si lavorerà nuovamente e si potrà smussare qualcosa dopo questa vicenda, se l’Inter non prende Lookman dopo aver perso anche Leoni andrà incontro a un mercato deludente. Così facendo l’Inter non colma il gap nei confronti del Napoli, l’Inter deve vendere un difensore perché ne ha troppi, ma ha bisogno di un difensore di qualità e giovane. Ci sono almeno sette giocatori in quel reparto, va dunque alleggerita la rosa ma ha bisogno di un giocatore come Leoni. L’Inter si basa sull’asse Bastoni-Barella-Lautaro, ma c’è bisogno di un ringiovanimento”.
Cosa lascia il successo di ieri del Milan?
“A me è sembrato un ottimo Milan, mi è sembrato eccellente perché ogni azione si trasformava in una situazione pericolosa. Si sono visti scambi interessanti, dall’altra parte mi è sembrato un Bari molto ingenuo. Mi è piaciuto molto quando è entrato Modric, che con una finta ha esaltato San Siro. Aspetterei però il confronto con il campionato, in quel momento capiremo quanto Allegri potrà incidere su questo Milan. Se dovesse far bene, allora benissimo per lui. Allegri però non è pervenuto al campionato italiano da 5 anni, vediamolo alla riprova di un campionato dove ci sono aspettative enormi sul Milan. Chapeau alla società e a Tare, quello che ancora manca alla Juventus è questa serenità nel poter decidere le cessioni. Il Milan ha fatto un’autentica rivoluzione e l’ha fatta Tare. Comolli invece che sta facendo? Mi sembra evidente la differenza, ci sono difficoltà oggettive in casa Juventus però il Milan aveva una rosa importante e l’ha completamente rivoluzionata”.
Cosa farebbe con Vlahovic in questo momento?
“Si è rotto un rapporto, non solo con l’allenatore ma con l’ambiente. È un giocatore che poteva ancora qualche altra possibilità, ma personalmente Vlahovic mi ha deluso con la questione ingaggio. Ognuno nel proprio mestiere deve prendere atto della realtà, devi capire che se hai uno stipendio da 12 milioni e non è adeguato alle tue capacità non puoi pretendere quella cifra da altre squadre. Al momento Vlahovic non vale 10 milioni, se ci fosse stato un atteggiamento diverso da parte del giocatore sarebbe stato diverso. Poi se nella vita vuoi per forza lucrare perché questi sono gli anni in cui devi far cassa va benissimo, ma ti esponi a critiche legittime”.