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Per l'Editoriale di TMW Radio, il direttore Paolo De Paola ha parlato dei temi del giorno, a partire da Napoli-Roma: "Spalletti ha un'altra occasione per rimanere agganciato al treno Scudetto. E' il campionato più strano degli ultimi 40 anni, che vanno a braccetto anche nei capitomboli. Gara per gare ci sono sorprese, a volte è toccato al Napoli, altre al Milan, altre all'Inter. La Juve ha rilanciato alla grande l'Inter, che col match ball di Bologna si gioca il destino dello Scudetto. Se ci fosse la sorpresa Napoli a me non dispiacerebbe, anche per creare un'alternanza tra le solite tre grandi della Serie A. Lazio e Napoli sono le uniche due società che nel periodo d'oro della Juve sono riuscite a vincere qualcosa. Se questi presidente per tenere i conti a posto non possono fare il salto, è inutile creare false speranze nei tifosi. Tenere i conti a posto è encomiabile, ma se devi dare alla tua tifoseria quel gradino in più per poter ambire al titolo e non lo fai non è giusto".
Sulle parole di Lapo Elkann, che ha criticato Massimiliano Allegri, ha detto: "Queste voci non sono del tutto incontrollate. Ho la sensazione che possano uscire perché Lapo ha un ruolo importante in Exor. E' fuori dai ruoli operativi ma come cassaforte di famiglia c'è eccome, addirittura di più di Andrea Agnelli. Nella gestione fra cugini possono essere filtrate anche di comune accordo certe cose, per smuovere le acque. A volte ai tempi di Romiti per cambiare i direttori ci si rivolgeva a Dagospia. Forse c'è un po' di malumore attorno alla figura di Allegri, nell'ultima partita la Juve è stata uno sfacelo dal punto di vista del gioco. Si è tornati indietro di mesi, sono resuscitati giocatori come Medel e Arnautovic. Quella frase non è da prendere sotto gamba".
Mentre le milanesi hanno ripreso il ritmo. Ma De Paola mette l'accento su un altro aspetto: "Milano è appetibile anche come questione stadio. E' assurdo che due squadre di questo livello che debbano dividersi lo stadio. Spero arrivi lo sceicco di turno che decida di costruire il proprio stadio e l'altra squadra ne faccia un altro da un'altra parte. Non abbatterei San Siro, lo riconvertirei come museo, ma Milan e Inter devono farsi il proprio stadio".
