
Durante l’appuntamento odierno con L’Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Paolo De Paola. Queste le sue parole.
È fatta per il Napoli?
“Si, ormai l’unico interesse del campionato è il quarto posto che vede quattro squadre in un punto. L’ultimo turno di campionato dice parecchie cose nella lotta Champions, la Roma in questo momento fa veramente paura. Ho visto una bellissima partita della Juventus a Bologna, lascia l’amaro in bocca perché ha affrontato bene la squadra più in forma del campionato. Finalmente ho visto una Juve attiva e mai passiva, questa è l’impronta di Tudor ed è un segnale positivo. Servirà poi confrontarsi con i fatti, se la Juve non dovesse andare in Champions sarebbe un fallimento e lo sarebbe anche per Tudor. La Juventus deve essere la squadra ad andare in Champions, per quanto successo negli ultimi anni sarebbe inaccettabile”.
Quanto può costare la sconfitta di Parma?
“Tanto, è una partita persa in maniera ignobile con un atteggiamento inaudito. Su questo però abbiamo fatto spesso delle sottolineature, su tutte l’espulsione di Yildiz. Ho criticato spesso Savona, ma ieri ha mostrato quel carattere mancato nelle precedenti prestazioni contro Orsolini che è uno dei più in forma del campionato. Ho visto in risalita Nico Gonzalez, ieri ha sfiorato il raddoppio e trovato il gol poi annullato”.
Stanno mancando i calci piazzati alla Juventus?
“Conte sta facendo la differenza con i calci piazzati, vedi il gol di Raspadori. A Tudor non si può chiedere questo, si può chiedere semplicità e valorizzazione dei giocatori. Adesso non vengono più svalutati gli acquisti estivi e la Juventus è molto più solida. Hai tenuto il passo in casa del Bologna, c’erano ovviamente delle attenuanti per i rossoblu ma la Juve ha tenuto al meglio e dove sarebbe stata se da inizio stagione avesse lavorato così? C’è stato un errore sull’allenatore, ma è una scommessa che avrei fatto anche io dopo i disastri che si erano visti con Allegri”.
L’Inter può recuperare qualcosa in chiave Scudetto o penserà solo alla Champions?
“Io punto su Conte, è quell’animale da arena e quando sente che la vittoria è vicina non molla la pena. Ha un’intelligenza pazzesca anche prima della partita, smorza i toni prima di una partita tesa, sa sempre usare i momenti giusti perché sente realmente la condizione fisica e mentale dei suoi. Lui sente la squadra e il momento, quando ebbe quello sfogo prima del Monza aveva ragione perché sentiva qualcosa. Gli 1-0 sono stati fondamentali quest’anno, Conte gestisce al meglio il vantaggio perché è come se scendesse in campo. È un dodicesimo uomo che conosce la temperatura della squadra”.
Se l’Inter non dovesse vincere nulla cosa succederebbe?
“Sono convinto che l’Inter abbia puntato sulla Champions da inizio anno. Ha più da recriminare l’Inter sull’andata di Barcellona. Senza titoli per me sarebbe un Inzaghi da bocciare. Conte è arrivato a Napoli per vincere, nell’ultima conferenza ha detto che la storia la scrive chi vince. Sono contro gli allenatori della nouvelle vague che dicono di essere gli ultimi e inseguono la prestazione. A me questo discorso sulla prestazione ha stufato, la prestazione serve solo se vinci. Creare questa filosofia va benissimo, non puoi condannare le prestazioni del Bologna, ma poi devi vincere. Devi vincere la Coppa Italia e arrivare in Champions”.