
Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto l’allenatore Gigi De Canio.
Perugia-Reggina, squadre provenienti da momenti opposti…
“Percorso inverso. La Reggina aveva iniziato bene e s’è persa, il Perugia invece si sta ritrovando. Hanno un buon valore complessivo: il momento dei calabresi risalta in questo modo perché aveva iniziato alla grande, alimentando probabilmente sogni proibiti. Credo che la classifica attuale rispecchi i valori della squadra, che è stata costruita progressivamente venendo fuori dalle difficoltà degli scorsi campionati. Il progetto renderà la Reggina una delle squadre trainanti del campionato cadetto verso la Serie A”.
Un suo commento flash su Juventus-Inter…
“Quello che è successo nel finale, che è rimasto un po’ più nell’immaginario, ha dato davvero una brutta impressione. Due squadre di giocatori importanti che hanno dato una pessima immagine. Non solo tra gli sportivi italiani, ma a livello internazionale. Questo creerà problemi alla qualità del nostro calcio come prodotto da vendere all’estero. È già difficile produrre un bel calcio che sia spettacolare ed avvincente. Se poi ci mettiamo anche le risse non ne usciamo tanto bene”.
Tanti gol nelle sfide salvezza per non finire in Serie C, laddove in teoria ci dovrebbe essere più “timore di perdere”. Se l’aspettava?
“Penso che chi ha necessità di salvarsi debba operare un cambio di passo e di mentalità, casomai rischiando di più per segnare più gol e vincere. Tre punti, in quelle zone, muovono molto la classifica. Questo capita spesso nei gironi di ritorno, dove quando i punti contano di più gli allenatori abbandonano idee iniziali che non hanno portato grandi risultati. Non sono particolarmente sorpreso, ma bisogna vedere questi dati in continuità per poterli giudicare”.
Quali sono le qualità più spiccate del Perugia di Castori?
“Il Perugia di Castori ha grande intensità agonistica. Buoni basi tecniche generali. L’ambiente spinge molto la squadra, per questo probabilmente hanno un buon ruolino in casa. La sagacia tattica di Castori è poi evidente, così come si è visto un po’ in tutte le categorie. Non so come si predisporrà per il finale di stagione”.
Si aspettava dal Gilardino “ex attaccante” una capacità così spiccata nel gestire la fase difensiva?
“Quando sono stato al Genoa ho avuto Gilardino per poco tempo, prima che poi Preziosi lo sostituisse con Borriello. Mi trovai un ragazzo straordinario, molto intelligente, molto curioso, a cui piaceva parlare di tattica in generale. Un ragazzo che lasciava presagire questo tipo di carriera. Non mi sorprende che lui, approcciando a questa carriera, pur da ex attaccante, abbia questo tipo di attenzione alla fase difensiva. Devo altresì dire che il Genoa, anche prima di Gilardino, era una squadra solida che concedeva poche occasioni. Faceva gran fatica a farne. Con Gilardino ha mantenuto la solidità e ha trovato una certa tranquillità che le ha regalato capacità di gestione di gare difficili”.