
A TMW Radio, il tecnico ed ex calciatore Gaetano D'Agostino ha parlato di un momento chiave della sua carriera: "Era l'estate 2009, avevo trovato l'accordo con la Juventus e dissi di no per questo al Napoli. L'exploit lo ebbi nell'ultima stagione con l'Udinese, ma poi non si fece nulla. Furono due mesi pesanti, duri, perché c'era l'attesa e poi non si fece più nulla. Una settimana dopo ci fu una trattativa con il Real Madrid, c'era l'accordo con me ma la società non ha trovato l'accordo neanche lì. Non so chi ha impedito questi trasferimenti, lì ha più voce il patron che il ds. Ho fatto poi i miei sei mesi più brutti della carriera, è stato un colpo forte. Se avessi sbagliato al Real, sarei comunque rimasto nel giro dei top club. Mentalmente quelle trattative fallite le ho pagate a caro prezzo. Da quel momento la mia carriera è andata a scendere. In una settimana ho visto sfumare Juve, Napoli e Real Madrid, credo che tutti avrebbero accusato il colpo".
Poi sui suoi esordi ha ricordato: "Era pesante essere un giocatore della Roma in quei tempi? Non volontariamente Totti era la star che prendeva tutta la luce, ma era normale perché era romano, capitano e un grande giocatore. Io fui preso come trequartista dalle giovanili della Roma, a 16 anni fui rpemiato come miglior talento italiano. Se fossi diventato play o mezzala avrei fatto carriera prima, ma rimanendo nel ruolo del capitano era difficile emergere".
Un pensiero su Sinisa Mihajlovic, incontrato alla Fiorentina: "Il carisma che emanava non aveva limite. Mi ha impressionato il fatto che dicesse tutto in faccia, anche duramente, ma comunque con una certa bontà d'animo. Diceva certe cose per il mio bene".