TMW Radio
News
Corradi: "Lazio, hai spazio dietro la difesa del Bayern. Peccato per Euro U17"
23 feb 2021 18:40Calcio

Bernardo Corradi, ex attaccante ed oggi ct dell'Italia U17, è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "A livello di calcio giovanile purtroppo ne sta risentendo tutto il mondo, di fatto sono rimasti in piedi fino a qui solamente gli Europei Under-21".

Ci sono più club che puntano sui ragazzi della nuova generazione? "Le difficoltà economiche fanno sì che piuttosto che andare a pagare per puntare su straniero, è meglio guardarsi in casa. Questo è un lavoro che facciamo anche con le Nazionali, lo dico con orgoglio: il ranking è migliorato, e i settori giovanili lavorano così da avere ragazzi sempre più pronti per il calcio che conta. Purtroppo risentono un po' dell'assenza di competizioni internazionale, ma ciò che alza il livello è la loro presenza nelle prime squadre".

Fagioli le piace? "L'abbiamo portato all'Europeo U-17 con Nunziata e fece un torneo impressionante. Da giovane lo mettevano trequartista, ma oggi sta abbassando il suo raggio d'azione: vedo che nella Juve fa il secondo mediano. Se Allegri ha speso certe parole per lui, tendo a fidarmi dei giudizi del mister, significa anche che ci avevamo visto bene. Mi sembra pure un bravo ragazzo oltre che calciatore. Vi dico che avevamo una PlayStation 5 ad un'asta benefica, e a lui che mi chiedeva dicevo che se voleva, poteva fare un'offerta. L'ha fatto, senza battere ciglio. Il bene ritorna, e sono contento abbia esordito".

Quanto pesa non poter disputare gli Europei U-17? "Abbastanza, avevamo la presunzione di arrivare piuttosto avanti ma pazienza. C'è rammarico, vedremo il da farsi nel prossimo anno".

C'è davvero la sinergia nazionale-squadre? "Il tempo a nostra disposizione, rispetto ai club, è minimo, e quello che ci chiedono è di riportarglieli in salute. Proviamo a lavorare sui pregi, non c'è il tempo materiale per far altro. Il lavoro della selezionatore della Nazionale è lo stesso per tutti, anche se Mancini ha ovviamente problemi molto più amplificati. In tre giorni vorremmo fare quello che nei club viene fatto in un mese".

Il sogno della Nazionale esiste ancora nei bambini di oggi? "Un grande compito spetta anche a noi, ma c'è consapevolezza nei ragazzi che vengono qua, e tra i compiti c'è pure quello di responsabilizzarli. Rappresentando un paese intero, c'è bisogno di essere integerrimi. E di non dare nulla per scontato".

Sul tema delle seconde squadre come la pensa? "Credo possa far comodo, ma serve fare anche un discorso economico essendo un costo in più per le società. Dipende se questo lo si interpreta come investimento o solo come costo. La Juve ha iniziato un percorso e creato una sorta di via d'accesso facilitata per accorciare il divario tra Primavera e prima squadra. Il discorso non è semplice, ma potrebbe essere portato avanti".

C'è qualcuno che segue con più attenzione? "Ho sempre avuto esperienze positive, e quando succede così segui ancora più volentieri i ragazzi. Raspadori, per esempio, è un adulto nel corpo di un ventenne. Ricordo che era uno dei più ligi al dovere dello studio, che imponiamo in età di scuola: anche quando gli altri giocavano, era coi libri sotto mano. Infatti gli dicevo di tornare nei suoi diciott'anni! Ragazzo d'oro, sa giocare bene al calcio, e si vede dal fatto che lo fa giocare un allenatore così esigente come De Zerbi".

Lazio-Bayern è Davide contro Golia? "Si dice sempre ma in campo è undici-contro-undici. La Lazio non si deve snaturare, deve fare come sa: se c'è un punto debole del Bayern, è lo spazio alle spalle dei difensori. In teoria la partita che vogliono, qualche defezione c'è ma la zona nevralgica è la mediana, e la Lazio per me ha forse il centrocampo migliore della Serie A. Fondamentali pure gli esterni Lazzari e Marusic, oltre al fatto che dietro devono darsi tanta mano".

Atalanta-Real Madrid lo è meno, sfida impossibile? "Queste sono partite che concorrono al fatto che l'Atalanta ha conquistato un posto in Europa grazie a una programmazione fatta bene, ad una proprietà seria che investe certi soldi. Tutte cose che li fanno entrare a pieno merito nel calcio delle grandi. Il Real non è in una situazione felicissima, anche se in campionato stanno riuscendo a fare bene e infatti non li darei per spacciati, vista l'abitudine che hanno a certe partite".

Anche gli esterni segnano nell'Atalanta. "Sono loro quelli che fanno la differenza, al netto di avere uno come Muriel là davanti. Ricordo che a Udine era stato dato in prestito al Granada e poi riportato qua, perché non aveva proprio lo stile di vita adatto. Lo vedevo correre, e mi dissi: ma chi è questo? Poi però ho anche visto il tocco di palla, e pensato che avesse davvero i numeri per diventare un grande giocatore".

Cuadrado sembra diventato imprescindibile in questa Juve. "Ricordo che ai tempi Guidolin faceva fatica a farlo giocare perché non aveva molta attenzione tattica nella fase difensiva, e infatti a Lecce lo misero da esterno alto. Ha migliorato maturità e continuità nei novanta minuti".

TMW Radio Regia
Bernardo Corradi intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio