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Comandini: "Rivoluzione e trasparenza: così con il Vesta rivoluzioneremo il calcio. E tra cinque anni saremo in Serie C"
30 set 2020 11:00Calcio

Per le rivoluzioni ci vuole cuore, passione e ambizione. Oltre a un fuoco sacro che il Vesta Calcio sembra avere, al di là della nomenclatura. Un fuoco alimentato da uno dei suoi fondatori, Gian Luca Comandini, divulgatore tecnologico e tra i 100 under30 più innovativi secondo Forbes. 

Cosa rende il progetto Vesta Calcio così innovativo?
Io e gli altri imprenditori coinvolti nel progetto, da semplici appassionati ed esperti in finanza, ci siamo spesso trovati a discutere della possibilità di utilizzare determinato tecnologie per risolvere alcune delle problematiche che affliggono il calcio di oggi. Abbiamo perciò deciso di fondare noi stessi una squadra e dimostrare, partendo da zero e facendo la gavetta, di riuscire a scalare le varie categorie attraverso una nuova idea, un nuovo modo di fare calcio. Un esempio è l’utilizzo della cosiddetta tecnologia “blockchain”, di cui io stesso mi occupo per il Governo, per rendere più semplici, tacciabili e trasparenti i flussi monetari legati agli sponsor, che sappiamo oggi essere legata a diverse problematiche esattamente come il trasferimento dei calciatori. Questa tecnologia può porre fine a queste criticità, rendendo tutto trasparente senza alcun rischio di riciclaggio o elusione. Utilizziamo anche IoT e diverso materiale High-Tech collegato ad intelligenza artificiale per riprendere in HD con una telecamera sospesa al di sopra del campo tutti i nostri allenamenti e capire tramite i parametri vitali dei giocatori, ad esempio, chi di loro è in sofferenza, chi deve recuperare da un infortunio, chi sta svolgendo i movimenti giusti o sbagliati. La stessa telecamera nel weekend viene utilizzata per trasmettere in streaming live la partita per tutti gli appassionati che non possono purtroppo recarsi a vederla dal vivo a causa dei protocolli anti Covid-19. Oltre a questo abbiamo un’enormità di innovazioni anche del punto di vista grafico e della comunicazione: permetteremo anche ai tifosi virtuali massima interazione attraverso i social. Non essere dei calciatori o dei tecnici non sarà un ostacolo per chi vorrà comunque contribuire al nostro progetto. Abbiamo già un ottimo seguito considerando che è un progetto iniziato da meno di un mese: abbiamo messo su una squadra che conta già 80 atleti e siamo riusciti ad iscriverci a CONI, FIGC e ad un campionato regolare. Vogliamo dimostrare Diu poter fare bene da subito applicando le nuove logiche imprenditoriali al mondo del calcio.

La vostra volontà sembra essere quella di investire sui giovani…
Assolutamente sì, sono le fondamenta del nostro progetto. Ai provini sono arrivati circa 180 giocatori provenienti anche da Serie D e Serie C, abbiamo dunque potuto contare su un’ampia possibilità di scelta senza però mai dimenticare come i giovani costituiranno l’ossatura, il futuro della nostra realtà. Oltre alla prima squadra abbiamo perciò aperto anche Juniores e Allievi e dal prossimo anno daremo il via anche a Scuola Calcio e Pulcini. Spesso permettiamo ai ragazzi di allenarsi assieme alla prima squadra e già dai primi allenamenti si è vista subito la loro grinta e voglia di dare tutto per questa maglia, capendo quanto possono imparare da giocatori che hanno scritto pagine di storia nelle loro categorie in tanti anni di esperienza. La mentalità e la professionalità che mettiamo in campo non ha pari considerando la categoria in cui ci troviamo adesso: pensate che molti dei nostri senior, dopo due o tre allenamenti, sono venuti da me dicendo “io una roba del genere non l’avevo mai vista”. Noi ci comportiamo come fossimo già dei professionisti, interpretando il calcio come un divertimento ma anche come un valore aggiunto alle vite di tanti.

Avete riscontrato collaborazione da parte delle altre realtà calcistiche oppure ci sono state difficoltà?
Sappiamo benissimo in che ambiente ci muoviamo, era una nostra paura. Ad oggi, tuttavia, stiamo facendo tanto rumore trovando tra le realtà locali, anche quelle di quartieri vicini a quello dove ci troviamo, entusiasmo per la nostra realtà ed estrema collaborazione, convinte dalla ventata di innovazione che stiamo provando a portare. Fanno il tifo per noi anche i nostri avversari. So che non sarà sempre così e che potrà subentrare un po’ di zizzania, ma il sostegno che la nostra realtà sta ricevendo ci porta a pensare che siamo davvero sulla strada giusta. Le realtà locali hanno compreso che, visto anche il periodo così difficile, la competizione deve lasciare il passo alla collaborazione.

In cosa sarebbe importante intervenire secondo te per riformare il sistema calcio?
In qualsiasi tipo di settore il primo intervento va fatto sui flussi finanziari: l’obiettivo deve essere la ricerca della stabilità e il controllo di capitali, investimenti, sponsor e trasferimenti dei giocatori. La tecnologia blockchain, basata su decentralizzazione e trasparenza, ci consente di certificare qualunque informazione o immissione di denaro, scongiurando il rischio di elusione o truffa. Se risolviamo questo, a cascata si rimette a posto anche tutto il resto. Il resto del mondo già sfrutta queste tecnologie, purtroppo il nostro Paese arriva sempre con qualche anno di ritardo. Ci auguriamo che questa crisi possa trasformarsi in un’occasione per rinnovare il sistema sportivo italiano, rendendolo competitivo e al passo con i tempi. 

La vostra squadra si affiderà alla piattaforma MySoccerPlayer: puoi spiegarci in cosa consiste?
Abbiamo scelto la piattaforma MySoccerPlayer dopo attenta riflessione e selezione per l’alta qualità e professionalità del prodotto. Un aspetto che ci interessa molto è quello di rendere il Vesta Calcio un progetto potenzialmente globale. La criticità del creare da zero una squadra di calcio è quella relativa ai tifosi, è difficile pensare di far cambiare squadra a un appassionato o spingerlo a tifarne due contemporaneamente. L’emergenza sanitaria che ci sta affliggendo non ci consente purtroppo neppure di far avvicinare come vorremmo i supporters alla nostra realtà, non potendogli permettere di recarsi al campo sportivo. Utilizzeremo questa piattaforma per trasmettere in live streaming su tutti i nostri canali social, anche personali, le partite della prima squadra: vogliamo espanderci il più possibile senza restare nel limbo delle realtà locali. Altro elemento fondamentale è quello tecnico e atletico: tramite la stessa telecamera fornita da MySoccerPlayer riguarderemo le nostre partite e sedute di allenamento, al fine di analizzare ciò che ha funzionato e ciò che invece è da correggere. L’allenatore potrà andare ad indicare tutti i vari correttivi tramite l’utilizzo di un tablet. Crediamo che tutto questo porti a un notevole miglioramento delle qualità dei nostri giocatori.

Esordio con sconfitta di misura contro la Bucinese: come hai visto la squadra?
Abbiamo scelto volutamente un esordio contro una squadra di categoria superiore per misurarci subito e capire a che livello eravamo. Abbiamo disputato l’amichevole senza tutto il pacchetto avanzato titolare e con i giocatori che avevano svolto soltanto un allenamento completo tutti insieme, eppure siamo stati in partita dall’inizio alla fine, dominando per larghi tratti il gioco. Abbiamo perso solo 1 a 0, uscendo dal campo con la convinzione di poterci misurare anche contro realtà di 3 o 4 categorie superiori alla nostra. La gara ci ha dato modo anche di scoprire alcuni elementi molto giovani della rosa che hanno già qualità tecniche importanti.

Dove vedi il Vesta Calcio tra 5 anni?
Entro i tre anni puntiamo all’Eccellenza. Tra 5 mi vedo in Serie C.

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Gian Luca Comandini, ideatore e co-fondatore del progetto Vesta Calcio, intervistato da Gianluca Viscogliosi e Iacopo Erba © registrazione di TMW Radio