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Cobolli Gigli: "Costruirei la Juve del futuro su Dybala. Ora non mi aspetto colpi"
26 gen 2021 18:40Calcio
© foto di Filippo Gabutti

Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, è intervenuto in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Io dalla Juventus non mi aspetto niente sul mercato, e penso anche Pirlo: la squadra mi sembra strutturata per campionato e Champions, purché i calciatori giochino come sanno fare".

Un vice-Morata magari servirebbe. "Io però ragiono pensando al bilancio, non credo sia il momento di fare acquisti ma consolidarsi per non perdere 89 milioni di euro come successo l'anno scorso...".

Il sistema calcio sta agendo bene contro la pandemia? "Credo le squadre stiano facendo il possibile, ovviamente sono spariti i ricavi da botteghino e le sponsorizzazioni vanno a diminuire: ci vuole attenzione dalle società, provare a far rendere al meglio il parco giocatori contenendo i costi".

Che effetto ha fatto la vittoria della Supercoppa? "Direi un brodino, anche se mi ha fatto piacere. Meno aver perso con l'Inter male, ma poi con Napoli e Bologna mi pare che si stia vedendo l'importanza di alcuni rientri, Cuadrado su tutti. Io comunque sono fiducioso: vedo che anche chi gioca bene come l'Inter poi finisce in situazioni complicate. Il Milan ha tutta la mia stima ma ha subito una pesante lezione dell'Atalanta, per me spazio per recuperare ce n'è".

Che giudizio del Pirlo allenatore? "Fossi stato al posto suo, trovando il presidente che mi offriva l'incarico, avrei accettato di allenare la Juventus. Non si poteva proprio rifiutare, e mi auguro che non vada male a differenza di Ferrara, che ebbe un'occasione simile. Mi sembra se la stia cavando in modo accettabile: non ha la scaltrezza dei grandi allenatori ma ha un'idea di gioco e sta bene col vestito della Juventus. Mi auguro che i dirigenti gli stiano vicino come devono, per aiutarlo a fare sempre meglio".

Dove lo vedrebbe Allegri? "Anche alla Roma, se dovesse succedere... Mi spiace per Fonseca, per me ottimo allenatore, ma Allegri avrebbe la capacità di riuscire a gestire una società e una città complicate, potrebbe sfruttare un parco giocatori di rilievo come quello che ha la Roma per fare ottime cose. Non so poi se non sia andato all'estero perché non l'hanno cercato o perché non ha voluto lui. Però ha ragione Galeone che gli ha detto di svegliarsi, che deve ricominciare ad allenare".

Come ripartirà la Juventus del futuro? "Fossi in loro farei una scommessa importante su Dybala, e cercherei di lavorare per farlo diventare il vero numero 10 della Juventus, come non è stato fino ad adesso ma potrebbe diventare. Considerando che Ronaldo se ne andrà tra un anno o due, la nuova Juventus la costruirei intorno a Dybala, perché c'è bisogno che succeda intorno ad un giocatore di classe come lui. Dybala è sufficientemente giovane per diventare riferimento del futuro come sono oggi i Chiellini e i Buffon. Non so però che intenzione abbiano, i tecnici hanno assunto atteggiamenti sempre difficili da capire".

Come l'ha preso il trasferimento di Mandzukic al Milan? "Mi sembra un ottimo acquisto, se in condizione è un grande gladiatore: ha dato tantissimo alla Juventus e forse non è stato ringraziato abbastanza quando se ne è andato, anzi allontanato. In una certa maniera faccio anche un po' di tifo per il Milan...".

Quanto conta Chiellini nella Juventus? "Per me calcisticamente è un eroe, è anche l'unico che ha giocato dignitosamente nella partita contro l'Inter, sfidandosi in un ottimo duello con Lukaku. Lui è in grado di capire le mosse degli avversari prima che le facciano: certamente non potrà andare avanti ancora per molto tempo, ma può essere davvero un punto di riferimento e mi auguro che anche dopo possa fare l'allenatore dei difensori juventini, com'era Barzagli fino a poco tempo fa. Certe bandiere non possono essere lasciate, ma vanno sfruttate anche nella fase post-giocatore".

C'è qualcuno da cui si aspettava di più? "Me l'aveste chiesto due-tre settimane fa avrei detto Chiesa. Oggi direi Bernardeschi, ma vedo che Pirlo lo usa con intelligenza e può fare qualcosa di più".

Qualche cessione della Juve è stata forse frettolosa... "E' mancato un po' di cuore e forse non c'è stata nemmeno troppa intelligenza".

Come la pensa sulla Superlega? "Agnelli è persona preparata e matura, anche se a volte è un po' arrogante è persona di primo livello e punta a qualcosa di più per la sua Juventus, ma non sono sicuro che questo sia il momento in cui avverrà, anche perché vedo molte resistenze dalle altre squadre".

Le novità politiche andranno a incidere sullo sport? "Mi sembra che il calcio si sia strutturato, con un presidente di Lega e uno di Federazione, oltre all'ad di Lega, che mi paiono in grado di fare bene il loro mestiere. Anche il discorso di trovare fondi per la parte dei diritti tv mi pare sia stata portata avanti con buona professionalità. Ovviamente dentro la Serie A c'è chi la pensa in una maniera e chi in un'altra, ma vedo una lega più professionalizzata".

Crede ancora lo Scudetto? "Eh, per forza... Però non ho ancora capito se porto sfiga o no, se le partite devo vederle oppure no, ma ormai sono tifoso ad honorem, da 70 anni...".

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Giovanni Cobolli Gigli intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio