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Alberto Cavasin, allenatore del Barisardo con cui ha conquistato la Promozione, ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: “Volevo rientrare, il mio lavoro è la mia passione e avevo una fame tremenda. Era saltata all’ultimo la panchina del Congo, poi è arrivata questa cosa che all’inizio è nata per amicizia, come chiacchiera e conoscenza. Alla fine mi son fermato a fare l’allenatore qui, ha prevalso l’essenza”. Siete saliti in anticipo. “Si, cinque giornate prima. Avevamo 18 punti di vantaggio, abbiamo fatto dei bei numeri”. La sua adattabilità ha inciso nello scendere di serie? "Io nasco dai dilettanti, da calciatore e poi da allenatore. Ho raggiunto anche il primo gradino (la Serie A, ndr) pur senza risultati eclatanti, per il mio valore ho fatto il massimo. Qui ha prevalso la passione, lo spirito qui è un arricchimento". In famiglia la seguono con attenzione. "Mio figlio è un appassionato di reality, sta provando di tutto per entrarci. Gli chiedo: 'Ma non ti è bastata questa vita?', visto che ha sempre girato con me. Se poi dovesse entrare, porterebbe avanti anche la mia storia per via del cognome Cavasin".
Dove nascono le difficoltà dell'Italia? "Quello degli stranieri è un falso problema, ci dobbiamo confrontare tutti con le stesse regole in Europa. Abbiamo anche vinto gli Europei, abbiamo stelle come Verratti... Detto questo abbiamo sbagliato. Però non penso che c'entri neanche lo stadio di Palermo, come ho sentito. C'è grande amarezza".
Il Bari è tornato in Serie B. "Hanno avuto difficoltà, vincere non è mai facile e l'ho vissuto io stesso: la Serie C è durissima. Spero trovino una sistemazione alla società, la proprietà sa di calcio e per una città come Bari ci vuole solidità, chi sappia condurre anche nei momenti difficili. So che soddisfazione sia adesso per loro".
Si aspettava una lotta Scudetto tra Inter, Milan e Napoli? "Manca qualcuno, ma queste tre possono essere sufficienti. Ogni domenica vediamo cambiare il favorito principale: avesse vinto la Juventus sarebbe rientrata persino lei! Tutte e tre possono prendere in mano il campionato facendo un filotto, spero solo in un rush finale e senza polemiche".
Più sorpreso in negativo da Sampdoria o Genoa? "Le società sono forti quando lo è la proprietà, quantomeno che sia stabile. I problemi di Genova nascono da lì, il passaggio di proprietà del Genoa è stato una rivoluzione, mentre quello della Sampdoria un po' più attutito: questo si è ripercosso sul campo. Certo, vedo che il Genoa con Blessin è più competitivo ma mancano dei punti, sono nella lotta vera a differenza della Samp".
Due parole sulla Fiorentina. "Annata spettacolare, mi stanno molto divertendo e quando la Fiorentina vince sono sempre felice. Finalmente un bell'anno, ricco di qualità nel gioco con una squadra che può vincere con chiunque ed è in corsa per qualcosa di importante. Esprimono calcio, quello che condivido, facendo pure i risultati. Merito dell'allenatore e della società che sta dando lui tutto il supporto, spero in un bel finale perché mi sembra che la Fiorentina stia bene".
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