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Carboni: “Mou da inizio stagione ha puntato la Conference. Samp-Genoa derby della paura”
29 apr 2022 19:30Calcio
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Amedeo Carboni, storico ex difensore di Roma e Valencia, è stato ospite di Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, in cui ha parlato di vari temi, cominciando però dal punto sulla Liga: “Anche in campionato, come in Champions, il Real Madrid sembra possa accusare alcuni momenti bui ma poi si rialza sempre. Con tutte le squadre soffre, ma alla fine riesce sempre a tirar fuori il risultato. Ha dei giocatori fenomenali ma la loro forza è la mentalità e l’abitudine a giocare partite di spessore”.

Gran merito per questa mentalità va dato anche ad Ancelotti, che nelle ultime esperienze (Napoli ed Everton) aveva faticato.
“Certo, l’allenatore in questo è fondamentale. Anche lui è abituato a giocare ogni anno per tutti i trofei. Quando questi tecnici vanno in realtà diverse, come Napoli ed Everton o come ha fatto Mourinho con la Roma, non è facile per loro allinearsi ad altri obiettivi”.

Il trascinatore di questo Real è certamente Karim Benzema.
“Senza dubbio. Quando c’era Cristiano Ronaldo lui ha sofferto un po’ la sua ombra. Adesso, non avendo più Ronaldo, è lui il faro. Il suo merito è stato saper resistere agli anni in cui non era la prima donna”.

Sulla Copa del Rey, quanta delusione c’è stata per la sconfitta del Valencia?
“Mi è dispiaciuto, perché in questo momento il Valencia sta soffrendo a livello societario. Ma è stata una gran partita, poteva vincere il Betis come poteva vincere il Valencia”.

Sul Villarreal invece, cosa ne pensa dell’atteggiamento tenuto da Emery in questa Champions?
“Bisogna tener conto anche il livello degli avversari. Però per il Villarreal già essere arrivato in semifinale è una gran cosa. E c’è ancora una partita di ritorno da giocare. Se vedi la gara col Liverpool non ha mai tirato in porta la squadra di Emery, sembrava quasi che abbiano giocato per perdere col minor scarto possibile perché con una squadra come il Liverpool se ti difendi e basta il gol lo prendi”.

Su Emery come tecnico cosa ne pensa?
“Secondo me fa parte dei cosiddetti allenatori del secondo livello. Adesso si sta confrontando col primo livello: ha avuto la possibilità di allenare il Paris Saint Germain ma non è andata benissimo, in una realtà in cui però tutti i tecnici fanno fatica. L’Arsenal che ha allenato non è certo una top squadra adesso. Dopo il Villarreal vedremo se tenterà un’altra esperienza con una big, lì dovrebbe trasformare anche il suo tipo di gioco, che è un po’ troppo “italiano”.

Il Barcellona invece sembra in ripresa.
“Sì, il momento d’oro è culminato con la vittoria al Bernabeu. Poi c’è stata però un’eliminazione a sorpresa in Europa League con l’Eintracht. È stato un mezzo passo falso importante e la squadra ne ha risentito. Però hanno una cantera importante, con ragazzi di 20 anni con già tante presenze in Liga e Champions.

Cosa ne pensa invece di quanto sta facendo Alessio Lisci col Levante?
“Si parla bene di lui in Spagna. Anche i giocatori ne parlano con positività. Questo è importante, perché il Levante è quasi spacciato ma la speranza minima di salvarsi l’ha riportata lui e questo è fondamentale. Ha creato un ambiente ottimo all’interno del club”.

Capitolo Nazionale: ha un’idea del perché di questa eliminazione ai playoff mondiali?
“Non ce l’aspettavamo. Anche in Spagna sono rimasti shockati, è stata una delusione tremenda. Qualcosa dovrebbe però cambiare, anche a livello di prevenzione. Ci manca molto, soprattutto in avanti e si è visto anche nelle partite contro squadre abbordabili. Il problema è anche che le squadre italiane in Europa hanno poche chances ed il fatto che i nostri giocatori giocano poche partite importanti a livello europeo fa la differenza”.

Per una realtà come Roma quanto sarebbe importante arrivare in finale di Conference League?
“La Conference è un obiettivo importantissimo, indipendentemente dal nome del trofeo. Adesso sono rimaste squadre importanti, queste semifinali potrebbero essere da Europa League. Per questo la gara di ritorno sarà fondamentale per i giocatori, Mourinho e tutto l’ambiente. Oltre che per il calcio italiano, è diventata l’unica luce”.

Anche per Mourinho, visto quanto sta puntando su questa competizione, questo sembra un trofeo importante.
“Mourinho aveva già previsto tutto. L’obiettivo della Roma era la Conference, entrare in Champions era troppo difficile per questa squadra. Adesso questa competizione sta diventando la nostra Champions, anche perché il nostro livello si è abbassato”.

Domani ci sarà un derby sportivamente drammatico tra Sampdoria e Genoa.
“Sarà un derby della paura. La Samp non è messa bene ma neanche il Genoa. È un peccato per le due realtà e per la città. Ogni anno due società così potrebbero lottare per entrare in Europa, invece quest’anno lottano per la retrocessione. Evidentemente però il campo non perdona: se sono lì c’è un motivo”.

Gasperini-Atalanta, se fosse nel tecnico rimarrebbe a Bergamo.
“Il migliore per decidere in questo caso è lui. A Bergamo ha instaurato un ambiente ideale, che gli permette di lavorare al massimo su tanti aspetti. Certo, quando si cambiano giocatori ogni anno non è facile trovare ogni anno una nuova quadratura. Sicuramente dei cambi a fine anno ci saranno, ma non credo che Gasperini vada via”.

TMW Radio Regia
Amedeo Carboni intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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