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Brambati: "Vendevo bibite a San Siro, poi la Serie A. Samp la grande occasione mancata"
24 set 2021 16:50Calcio

Per Storie di Calcio, a TMW Radio, puntata dedicata a uno degli opinionisti di punta di Maracanà, l'ex difensore Massimo Brambati. Cresciuto a Niguarda nelle giovanili della "Frassati", dai Pulcini fino agli Allievi, passò poi nel 1985 al Torino, col quale esordì in Serie A. Poi esperienze a Empoli, Palermo, Bari, fino alla chiusura nel '99 al Saronno, prima dell'avventura come procuratore sportivo. Una storia fatta di tanti aneddoti, anche molto duri, su un personaggio che con il suo linguaggio schietto non si è mai tirato indietro, come sul campo.

"Non sono stato un grandissimo campione, ma mi sono tolto le mie soddisfazioni - ha raccontato Brambati -. Ho fatto 150 partite in A e 200 in B, ho giocato in U21 e alle Olimpiadi. Ho iniziato da bambino vendendo le bibite a San Siro, quando avevo 12-13 anni. Il mio sogno è sempre stato quello di andare a giocare. Il mio idolo è stato Rummenigge, che marcai una volta talmente duro, e prima gli chiesi la maglia insistentemente, che lui poi mi disse 'Ti do la maglia basta che la smetti di picchiarmi'. Per me è stata una parentesi di vita importante il calcio. Vialli il giocatore che era più difficile marcare. Mi sarebbe piaciuto andare in quella Sampdoria, sarebbe stata la svolta della mia carriera. Andai ospite al Maurizio Costanzo Show ma quelle ospitate non sono state prese bene dal mondo del calcio. E in tanti si sono allontanati". 

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