
Quarti di Finale di Coppa Italia, i Top e Flop di Roma-Cremonese. Alessandro Sticozzi
Mourinho sceglie l’ampio turnover, affiancando Volpato a Pellegrini sulla trequarti alle spalle di Belotti, con Tahirovic in mediana accanto a Cristante. Cremonese in formazione tipo all’infuori di Okereke, inizialmente seduto in panchina al pari di Wijnaldum, giunto alla prima convocazione stagionale dopo la frattura della tibia di agosto.
La Cremonese parte manovriera ma la prima occasione al 10’ è per la Roma: Tahirovic è liberato in area da un gran cross tagliente di Cristante, ma il suo destro sbatte addosso a Sarr, portiere dei lombardi.
La frittata che sblocca il match la cucina Kumbulla: controllo mancato da ultimo uomo e Dessers che vola in porta; Rui Patricio è costretto a commettere fallo per l’automatico calcio di rigore. Lo stesso centravanti della Cremonese trasforma sotto l’incrocio, facendosi ammonire per l’esultanza provocatoria sotto la Curva Sud.
Nel primo tempo capita poco, sia per colpa di una Roma svagata, sia per merito di una Cremonese volitiva e ben messa in campo.
L’avvio di ripresa porta in dote due notizie scioccanti: Mou ne cambia 4 (dentro Matic, Dybala, Zalewski e Smalling) e i giallorossi incassano lo 0-2 su autogol di Celik, che goffamente devia nella propria porta un cross dalla destra dopo scivolone colpevole di Ibanez.
I giallorossi costruiscono poi occasioni in serie (con Dybala e Smalling in mischia) di fronte a Sarr senza concretizzare, rischiando comunque in un paio di casi di capitolare definitivamente su invettive a fari spenti di Benassi. Nel frattempo lo Special One aveva pescato anche la carta Abraham dalla panchina (palo in fuorigioco per lui).
Lo squillo arriva fuori tempo massimo da Belotti al terzo minuto di recupero, ma il gol dell’1-2 regala solo un po’ di brio a un pubblico che aveva già parzialmente abbandonato le tribune dello Stadio Olimpico.
TOP
La Cremonese di Ballardini - Organizzazione attenta e mai banale, con sostituzioni ben ponderate nel secondo tempo e capacità di convertire in gol le occasioni create tipiche di una “grande”. La Cremonese ha mantenuto l’assetto di gioco di Alvini ma ha dentro anche l’anima volta al sacrificio del tecnico subentrato. La doppia eliminazione di Napoli e Roma non è un mero caso del destino.
FLOP
La Roma di Mourinho - Di fronte all’unico obiettivo stagionale realmente alla portata l’approccio alla sfida è incredibilmente molle e colpevolmente disattento. Errori individuali, brutti posizionamenti di reparto, immensa confusione finanche nella gestione delle sostituzioni. Potremmo continuare con l’elenco, ma basta un dato: la Cremonese non aveva ancora mai vinto una gara nei 90’ quest’anno.
ARBITRO
Fabbri - La gara è nervosissima sin dai primi istanti ma lui tutto sommato gestisce bene sia i cartellini che le interruzioni.