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Agostini: "L'esperienza di Spalletti potrebbe essere decisiva per il titolo"
19 nov 2021 19:47Calcio
© foto di Federico De Luca

L'allenatore ed ex calciatore Massimo Agostini è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione pomeridiana di TMW Radio, parlando di vari temi, a cominciare dal Milan: "Per il lavoro fatto da allenatore e società, la continuità degli ultimi due anni era prevedibile. Il Milan è davanti meritatamente, sta facendo meno errori rispetto alle altre. Insieme al Napoli stanno primeggiando rispetto alle altre e ancora per parecchio andranno avanti a braccetto".

Vede più pronta la rosa del Napoli per la volata scudetto?

"Si equivalgono, ma l'esperienza di Spalletti in queste situazioni potrebbe dare qualcosa in più. A gennaio la Coppa d'Africa porterà via quattro giocatori al Napoli, quattro giocatori importanti per la sua ossatura. Il Milan perderà invece solo Kessié e Bannacer. Bisognerà vedere se il Milan sfrutterà questo vantaggio".

La questione rinnovo di Insigne potrebbe rappresentare un problema in più per il Napoli?

"In questo momento non credo possa condizionarlo, essendo un professionista. Penserà a far bene e a portare avanti il Napoli. Sia Milan che Napoli hanno due giocatori importanti, Insigne e Kessié, che sono in bilico. Insigne è una bandiera, cercherà di rinnovare e di rimanere a Napoli. Non so se altre squadre potrebbero dargli le stesse soddisfazioni di Napoli. Se vuol cambiare aria per provare motivazioni nuove, dipenderà dal contratto".

È ancora presto per cercare di capire il connubio Roma-Mourinho?

"È un percorso nuovo, con molti giocatori partiti, altri arrivati. Una rosa che non è così competitiva come altre rose, un allenatore con un carisma incredibile, ma adesso è più calmo e sta ragionando per portare questa squadra a un certo livello. I risultati ottenuti finora, con alti e bassi, sono frutto della nuova gestione che sta portando a Roma. Ha avuto dei passi falsi, in Conference sta passando il girone, è un inizio che ci poteva stare. Roma ha bisogno di un personaggio così, ma deve tornare alla sua voglia carismatica di un tempo, perché non vedo più il Mourinho di prima, adesso è diventato un normal one".

Si aspettava l'accantonamento di Borja Mayoral?

"È un attaccante a cui avrei dato, dopo la partenza di Dzeko, più spazio assieme ad Abraham, che è un giocatore di buon livello, ma è al primo anno in Italia, in una piazza difficile come Roma, proveniente dal calcio inglese. La Roma avrebbe avuto qualche punto in più. Ma se Mourinho ha fatto questa scelta, non l'ha convinto. Sotto porta Mayoral sbaglia poco. Penso stia cercando di recuperarlo, io gli avrei dato più spazio prima, avrebbe potuto dare una mano importante davanti".

La Juventus ha problemi profondi nella rosa?

"Si è parlato sempre degli allenatori negli ultimi anni, con l'arrivo di Allegri si pensava che si fosse tornati al passato. Lui va sulla praticità della partita, per lui conta il risultato, ma non è così. È stato fermo due anni, ha perso forse qualcosa nella mentalità. La qualità dei giocatori non è aumentata, anzi si sono persi circa trenta gol con la partenza di Ronaldo. Questa squadra è stata costruita pensando di aver portato a casa giocatori con una qualità importante, invece hanno dimostrato di essere giocatori normali. Ma se vincesse a Roma contro la Lazio, sarebbe sempre lì, con un campionato lungo da giocare".

Cosa pensa del problema attaccanti in Nazionale?

"Lo specchio della Nazionale è il campionato, dove mancano attaccanti italiani di prima qualità. Per arrivare ai Mondiali, poterli vincere, con questi giocatori, come Scamacca e Raspadori, non risolvi i problemi, perché manca l'esperienza. Belotti va da anni in doppia cifra, Immobile spesso è capocannoniere, ma i giocatori in campionato sono questi. Siamo campioni d'Europa, ma se non avessero annullato il gol all'Austria, saremmo usciti. Non ci sono ricambi importanti in questo momento per poter dare qualcosa in più alla Nazionale. Siamo arrivati a un momento in cui tanti giocatori hanno il serbatoio in riserva, si spera che a marzo questo sia pieno, e si ritrovi la vivacità. la brillantezza degli Europei".

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Massimo Agostini intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio