Il direttore sportivo dell’Empoli, Pietro Accardi, è intervenuto a “Stadio Aperto” su TMW Radio per parlare della sua squadra e degli allenatori che sono passati per la panchina empolese in questi anni.
Quanto è stato difficile quest’anno per l’Empoli?
“Quando inizia un nuovo progetto tecnico, come è successo qui ad Empoli, stravolgendo la rosa, ci può stare un po' in difficoltà. Oggi la squadra sta tornando a fare risultati positivi e continua a crescere, questo ci rende molto contenti del nostro lavoro”.
Siete stati molto attivi in questo mercato invernale, c’è stato un giocatore in particolare che seguivi da tanto?
“Sono state tante trattative e tutte complicate però alla fine siamo riusciti a portare a termine tutte le operazioni che volevamo. I giocatori che abbiamo preso erano richiesti da tanti altri club ma alla fine hanno preferito abbracciare il nostro progetto. Uno dei colpi è stato Ciciretti che si è fatto trovare molto motivato e lo ha dimostrato anche nell’ultima partita da subentrato”.
Sul grande impatto di Gennaro Tutino con la maglia azzurra:
“Anche lui, come tutti i nuovi acquisti, è arrivato con le giuste motivazioni per far bene, aveva dimostrato già lo scorso anno il suo talento in Serie B e si sta confermando anche con la maglia azzurra”.
Quali sono gli obiettivi dell’Empoli in questa stagione?
“In questo momento non ci siamo posti degli obiettivi. L’unico obiettivo è la prossima partita a Perugia. Quest’anno il livello della cadetteria si è notevolmente alzato. Il Benevento viaggia ad un ritmo tutto suo, sono compatti e stanno riuscendo sempre ad ottenere quello che vogliono, dietro di loro tutte le altre stanno dando vita ad un campionato molto avvincente”.
Giampaolo a Empoli ha fatto cose straordinarie, cosa non è andato al Milan?
"Conosco bene Marco, qui ha fatto un ottimo lavoro riuscendo a valorizzare tanti calciatori al massimo delle capacità. Visto da fuori è difficile capire esattamente cosa non sia andato a Milano, per comprendere a pieno bisognerebbe essere all’interno dell’ambiente Milan”.
Sarri è il profilo giusto per il presente e il futuro della Juventus?
“Reputo Sarri uno dei migliori tecnici italiani. Se analizziamo il percorso della Juventus vediamo che sono ancora in corsa su tutti i fronti. Bisogna avere pazienza per arrivare a vedere il bel gioco che tutti chiedono. Sicuramente i giocatori che aveva a Napoli sono diversi da quelli che allena ora, alla Juventus ci sono tanti fenomeni, ma questo non vuol dire che un campione non possa essere a suo agio in un sistema molto organizzato come quello di Sarri”.