
Gioco, parole e talento
“ 2 di CUORE”
“ Non avevamo mai affrontato una squadra così forte fisicamente e tecnicamente.” Il commento di Gasperini alla prestazione della Lazio contro la sua Atalanta è la sintesi perfetta alla partita degli uomini di Sarri. Uno spettaccolo a Bergamo. La Lazio ha esibito un palleggio di alta qualità e veloce, al punto tale da eludere sempre il primo pressing degli avversari. Sicurezza e naturalezza nell'uscire palla al piede e perfezione nei movimenti difensivi tanto da impedire all'Atalanta ripartenze e tiri in porta ( zero conclusioni nello specchio).Una corsa continua quelli dei giocatori di Sarri, alimentata dalla condizione fisica e dal credere in un calcio che ormai è entrato nella testa dei calciatori. Un'immagine certifica questo legame: nel primo tempo a gioco fermo, per infortunio di un giocatore della dea, i calciatori della Lazio sono andati dal tecnico. Tutti intorno a lui per ascoltare la guida e poi ripartire seguendo quella strada dal lui indicata per fare calcio. L'Atalanta cade per la prima volta contro la grande bellezza, davanti a queste prestazione chi perde può solo prendere spunti positivi per poter migliorare. Quella di Bergamo è stata la Lazio più bella di Sarri, anzi da quando il tecnico è tornato in Italia ha dato vita alla migliore prestazione di squadra in assoluto. Terza vittoria esterna consecutiva, 596' senza subire gol ( sesto clean sheets) e migliore difesa del campionato. Dove può arrivare questa squadra? La risposta arriverà dal campo, una cosa è certa: contro l'Atalanta la Lazio ha dipinto calcio. Un affresco.
“ 2 di Picche”
“ Ko ingiusto, Lozano si tuffa sempre. La partita era sotto controllo, i miei hanno fatto tutto il possibile. Il Napoli non meritava di vincere.” così Mourinho al termine di Roma – Napoli. Chi non ha visto la partita o chi l'ha vista con gli occhi del tifoso può essere d'accordo con il tecnico portoghese. Chi ha visto la partita capisce subito che questa è la spiegazione non dell'allenatore, ma dell'abile oratore che conquista squadra e pubblico. Josè in questo è fantastico, il numero uno, ma il campo ha detto altro. I 0 tiri in porta della Roma, fatto che non accadeva da 7 anni, indicano la partita di attesa dei giallorossi che hanno giocato aspettando qualche ripartenza di Zaniolo e compagni. Zaniolo che quando parte segue un'unica direzione senza guardare nessuno. Solitario.
Una Roma solo di opposizione incapace di proporre qualsiasi altra cosa. I 13 gol segnati , sei in meno dello scorso anno nello stesso periodo, fanno della squadra tra le prime otto del campionato, quella con il peggiore attacco del torneo. Numeri che schiacciano le parole.
JOLLY
In questa giornata due giocate e due giocatori meritano il jolly. A San Siro brilla la maglia numero 10 di Brahim Diaz autore di una doppietta come quella di Savicevic nel 1993. Nelle due reti l'ex Real esibisce tutto il suo repertorio, velocità, tecnica e tanta determinazione come nel primo gol realizzato in caduta. Non solo gol, ma anche intelligenza tattica, in campo cambia sempre posizione per non dare riferimenti. Peccato per l'infortunio che non offusca una serata luminosa. Spettacolare anche Osimhen. Il Napoli batte la Roma con un gol del nigeriano che ha riportato alla mente un numero di Van Basten. Potenza fisica, qualità e una spiccata voglia di lottare su ogni pallone. Devastante.