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Juventus, si scorgono le prime crepe nel muro che sembrava eterno
17 ott 2017 13:50Calcio
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Era bella, caparbia e solida. Di colpo è diventata fragile, insicura e cupa. Che succede? La Juventus, dopo 8 giornate di campionato, sembra aver perso il suo fascino. La sua bellezza non incanta più e gli avversari, quelli veri, non tremano e anzi davanti a lei sfoderano prestazioni di livello che alla fine mettono a nudo le debolezze di una squadra ormai priva del suo bunker. Il tempo, le tante battaglie e qualche addio hanno crepato quel muro bianconero in passato impenetrabile.  La prima picconata è arrivata questa estate, l’addio di Bonucci, uno degli elementi della BBC, ha minato le fondamenta della difesa. Nell’ambiente Juve si sono affrettati a sminuire la cessione del calciatore e molti hanno sottolineato gli addii importanti del passato per giustificare la scelte della società. “La difesa è a posto”, questo è stato lo slogan dell’estate juventina. “C’è Rugani in rampa di lancio, con la difesa a 4 Bonucci è un elemento facilmente sostituibile.” Anche questo abbiamo sentito nella recente calda estate. Ma il colpo di scena è arrivato il 13 agosto. La Juve nella finale di Supercoppa affronta la Lazio, prende 3 reti, perde la coppa e prima della chiusura del mercato acquista il difensore Howedes. Con una mossa smentisce tutte quelle parole pronunciate nei giorni precedenti circa la non necessità di comprare un difensore. Ma anche in questo caso sono fioccate le giustificazioni. “Il tedesco farà il terzino.”, è stata una delle spiegazioni più gettonate: una mezza verità. Il tedesco non solo non ha mai giocato a causa di un infortunio, ma nella sua carriera da terzino è stato impiegato veramente poco e del terzino ha solo la posizione perché di sovrapposizioni e affondi non c’è traccia nel suo curriculum. Le altre picconate al muro bianconero, senza più la BBC, sono arrivate con l’inizio della stagione e con l’arrivo della Champions le crepe si sono fatte ancora più profonde. Contro il Barcellona Messi e compagni hanno dato tre spallate potenti. Ok, in molti hanno sottolineato la forza della squadra spagnola, però attenzione solo qualche mese prima contro la stessa squadra - con Neymar in campo - la BBC aveva spento le bocche di fuoco del Barca e la Juve evidenziò una solidità difensiva impressionante e una personalità mostruosa.  Anche nella prima partita europea stagionale, persa per 3-0,  sono arrivate molte giustificazione e tutte con un comune denominatore: la mancanza di Bonucci non è il problema. Dopo quella sfida sono giunte tre vittorie in campionato contro Sassuolo, Fiorentina e Torino con un solo gol incassato. Una situazione che ha dato ragione a chi sosteneva la tesi del Bonucci non è un problema.  Ma dietro l’angolo c’erano Atalanta e Lazio: due squadre di livello, organizzate con qualità e intensità. Risultato:  quattro reti incassate in rimonta in due partite, una difesa in affanno e una tenuta mentale preoccupante. Sale la qualità dell’avversario e arrivano i gol e contro la Lazio in campionato è caduta  anche l’imbattibilità interna e lo Stadium ha subito le prime due reti in stagione. Undici partite stagionali 13 gol subiti con una media di una rete a match. Uno score non da Juve. Un dato che sommato alla qualità dell’avversario diventa ancora più preoccupante.  Contro Barcellona, Lazio (due volte) e Atalanta 10 i gol subiti. A questo punto è giusto dire che l’assenza della BBC è un problema. Bonucci al Milan non è più lui, ma anche la Juventus senza di lui non ha più il bunker. Quella era un’alchimia perfetta che un giorno all’improvviso è venuta meno. Certo questa non è la sola causa della vulnerabilità difensiva bianconera a questo bisogna aggiungere anche la non più giovanissima età di alcuni degli interpreti e la mancata sostituzione di Bonucci. Il mercato non ha portato un difensore di pari livello.  Ma la Juventus con l’esperienza e qualche giovane, vedi Rugani, può sopperire al delicato momento. La signora nonostante questi problemi ci sarà anche in questo campionato, ma questa volta dovrà sudare molto la concorrenza è agguerrita soprattutto quella del Napoli spettacolo. Il campionato è ancora lungo ma non date retta a chi dice che l’assenza di Bonucci non è un problema. Meglio una verità scomoda che una semplice illusione, del resto lo scricchiolio del muro si vede e si sente.

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